La crisi del gas preoccupa gli italiani, che eppure nei giorni scorsi hanno ricevuto una buona notizia. Le bollette di ottobre saranno più basse del 12,9% rispetto al terzo trimestre. Il discorso vale per coloro che rientrano ancora nel regime di mercato tutelato. Le tariffe Arera riguardano il 35% dei clienti domestici. Ma ci sono altre buone notizie in merito all’energia: i consumi di gas in Italia stanno scendendo. Nei primi nove mesi del 2022, hanno registrato un calo del 3,2% a 51,357 miliardi di metri cubi (-1,7 miliardi).

Nel frattempo, però, le importazioni sono aumentate di 2,3 miliardi di metri cubi (+4,3%) a 55,827 miliardi.

Come si spiega questo apparente paradosso, per cui abbiamo acquistato più dall’estero a fronte di consumi di gas minori? Stanno aumentando le scorte, salite a 16,6 miliardi di metri cubi a ottobre, al 92% degli stoccaggi potenziali. Ma l’aspetto più importante riguarda il crollo patito dalle importazioni dalla Russia: -9,2 miliardi di metri cubi (-42,4%) a 12,45 miliardi. In altre parole, i fornitori diversi dalla Russia ci hanno venduto da gennaio a settembre qualcosa come 11,5 miliardi di metri cubi di gas in più.

Ne consegue che l’incidenza delle importazioni russe sul totale è sceso dal 39,9% di fine 2021 al 22,3% della media di quest’anno. Considerate che in tutto il 2021 avevamo acquistato da Mosca oltre 28 miliardi di metri cubi di gas. Di fatto, abbiamo dimezzato tale valore.

Calo consumi di gas, inverno al sicuro?

A consumi di gas invariati rispetto all’anno scorso, nel trimestre ottobre-dicembre il fabbisogno sarebbe di 22,7 miliardi di metri cubi, ovvero la media di circa 7,5 miliardi al mese. Tenendo conto, invece, del calo accusato nei primi nove mesi, il fabbisogno si ridurrebbe a 17,8 miliardi. Ed è probabile che sarà in calo per via delle temperature calde e fuori stagione di queste settimane, le quali stanno rinviando l’accensione delle caldaie nelle abitazioni degli italiani.

Alla fine di ottobre, il prezzo del gas per Mega-wattora era sceso sotto 100 euro per la prima volta dal giugno scorso. In settimana, è risalito a quasi 120 euro, ma restando ben sotto l’apice record dei circa 340 euro raggiunti alla fine di agosto. Il mercato sta scontando la minore domanda, sia per la mitezza del clima in Europa e sia anche per effetto del riempimento degli stoccaggi, ormai quasi ovunque stracolmi. Già in questi primi giorni di novembre l’Italia sta iniziando ad usare proprio le scorte per far fronte al proprio fabbisogno di energia.

In altre parole, l’inverno potrebbe andare meglio di quanto temiamo. Al momento, le scorte ci consentirebbero teoricamente di sospendere le importazioni per un paio di mesi nel caso in cui accadesse qualche evento avverso estremamente negativo. Ad esempio, se la Russia bloccasse le esportazioni o se i prezzi salissero a livelli folli. E’ per questa ragione che le quotazioni sono scese dai livelli insostenibili dei mesi passati. Ciò non toglie che restino del 7-800% più alte della media storica. Vedremo qualche risparmio in bolletta, ma non stiamo tornando alle tariffe degli anni scorsi.

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