Immaginate di avere investito 19.000 dollari nel 1984 e di avere incassato una somma di 110,5 milioni di euro oggi, cioè a 33 anni di distanza. Quanto vi ha reso l’investimento? Intorno al 5.700%, punto più, punto meno! Su base annua, parliamo di un rendimento del 30%, che pur all’apparenza meno stratosferico di quello totale, invece, lo è eccome! Pensate che se alla metà del 1984 avessimo investito la stessa cifra a Wall Street, oggi avremmo intorno a 320.000 dollari, pari a un rendimento medio lordo annuo del 25%.

Ma cosa potrebbe avere reso così tanto e a chi? Si tratta di un quadro, per l’esattezza il dipinto “Senza titolo” di Jean-Michel Basquiat, pittore e writer americano, morto nel 1988 a soli 28 anni per un’overdose di eroina. Il miliardario giapponese Yusaku Maezawa lo ha acquistato per 110,5 milioni di dollari, quando le attese erano per una vendita intorno ai 60 milioni. Ad averlo acquistato 33 anni fa a un’altra asta erano stati i collezionisti Jerry ed Emily Spiegel per 19.000 dollari, appunto.

I record del Basquiat

Il Basquiat rientra adesso ufficialmente tra i dipinti battuti all’asta tra le cifre più alte di sempre, superando i 105,4 milioni sborsati per il “Silver car crash” di Andy Warhol ed entrando a pieno titolo tra i primi dieci del club dei 100 milioni. Lo scorso anno, Basquiat è stato il pittore americano ad avere generato alle aste più incassi di tutti con 171,5 milioni derivanti dalla vendita di 80 suoi lavori.

E’ stato lo stesso magnate nipponico ad avere postato su Instagram una foto di lui insieme al quadro. E di certo è entrato già nella storia, non solo dell’arte. Maezawa, 41 anni, è a capo della Fondazione Arte Contemporanea e già nel 2016 aveva sganciato altri 57,3 milioni per aggiudicarsi un altro dipinto del Basquiat, risalente al 1982. Quello di ieri, però, ha superato diversi record, essendo la cifra più alta di sempre sborsata per il quadro di un autore afro-americano ed è anche stata la prima volta che un dipinto successivo al 1980 abbia incassato una cifra superiore ai 100 milioni.

Investimento più che azzeccato, e fortunato

I due collezionisti, che giovedì sera sono riusciti a rivendere a carissimo prezzo il dipinto di Basquiat, possono a tutti gli effetti annoverarsi tra i grandi investitori fortunati, oltre che lungimiranti. Tenendo conto dell’inflazione cumulata negli ultimi 33 anni, è come se avessero investito nel 1984 qualcosa come quasi 45.000 dollari di oggi. Senonché, essersi privati di tale somma li ha resi oggi tra i cittadini americani più ricchi. Le alternative sarebbero state senz’altro molto più deludenti: avessero puntato sull’oro, avrebbero raccolto oggi nemmeno 70.000 dollari; se avessero acquistato azioni a Wall Street, come detto, avrebbero guadagnato sui 300.000 dollari, al lordo delle tasse, sempre che avrebbero avuto il sangue così freddo da non precipitarsi a disinvestire nel corso delle tempeste finanziarie di questi ultimi tre decenni.