Nelle ultime settimane il sindaco di Miami, Francis Suarez, ha iniziato a sponsorizzare in maniera massiccia la sua Silicon Beach, in aperta contrapposizione con la Silicon Valley. Oltre agli innegabili vantaggi dettati dal clima della Florida, dove il sole splende quasi tutto l’anno e le spiagge sono incantevoli, è fondamentale anche il tema relativo alla tassazione: la Florida non tassa il reddito da lavoro. Da qui a dire che sia un paradiso fiscale ce ne passa, dal momento che le aliquote sugli immobili di proprietà sono in media più alte che altrove, ma è pur vero che il vantaggio in termini economici offerto dalla Florida a chi sceglie di lavorare qui in smart working è evidente (per usare un eufemismo).

Da Keith Rabois a Steven Galanis, in tanti stanno facendo le valigie verso Sud

Già prima della pandemia alcuni grandi nomi avevano trasferito la loro residenza a Miami, in modo da sfruttare gli innegabili benefici concessi dal sistema fiscale della Florida. Secondo il New York Times, hanno compiuto il grande passo:

Keith Rabois e Peter Thiel, co-fondatori di PayPal
Jon Oringer, fondatore di Shutterstock (il fornitore di foto stock online)
Bryan Goldberg, magnate dei media
Steven Galanis, co-fondatore di Cameo

Ed Elon Musk? Il secondo uomo più ricco del mondo ha già dato, dopo essersi trasferito dalla California in Texas, ma ha comunque intravisto un grande potenziale nell’assolata Florida circa una nuova mobilità: vorrebbe infatti costruire tunnel per auto sotto la città di Miami.

I big della finanza si trasferiscono a Miami

Tra i big del mondo della finanza che hanno scelto di trasferire i propri uffici a Miami figura anche Elliot Management di Paul Singer, il fondo che ha acquistato un paio di anni fa il Milan portandolo a ottenere nuovi importanti successi in campo sportivo. Elliot non è però da sola: oltre alla giapponese SoftBank e alla Icahn Enterprises, persino Goldman Sachs starebbe valutando seriamente il trasferimento di alcune sue operazioni in Florida.

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