L’economista Nouriel Roubini, Professore alla New York University, si mostra ancora una volta pessimista sul futuro dei mercati finanziari, a partire da quelli americani. In un’intervista alla rete televisiva Fox, Roubini ha lanciato la sua ultima profezia: scoppierà una gigantesca bolla del credito.

Le ragioni di questo scoppio hanno a che fare con quanto ha fatto e sta facendo la Federal Reserve, spiega, tanto che si sarebbero già ricreate le condizioni che portarono alla crisi della finanza nel 2007 e al successivo crac del 2008.

Da cinque anni, la banca centrale americana ha azzerato i tassi e ha inondato i mercati di liquidità con i programmi di allentamento monetario Q1, Q2, Operazione Twist e, infine, il QE, annunciando che inizierà ad aumentare i tassi solo dall’inizio della metà del 2015.

In sostanza, continua Roubini, il processo di ritorno alla normalizzazione sarà troppo lento e questo determinerà la creazione di una bolla del credito, così come negli anni passati si sono alimentate le bolle dei suprime, dell’immobiliare, azionarie, del credito e della finanza. Succederà esattamente lo stesso, ma forse anche peggio, anche se ancora negli USA non dovesse essersi già creata una bolla finanziaria.

 

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D’altronde, ragiona l’economista, se la Fed accelerasse i tempi della svolta monetaria, farebbe crollare il mercato dei bond e con esso l’intera economia. 

La gestione delle bolle sarà la sfida più grande che la Fed dovrà affrontare nei prossimi 3-4 anni. Finora, il rischio è agli inizi, ma quando avverrà il rialzo dei tassi tra un anno o due, conclude, sarà totalmente dispiegato.

Le critiche di Roubini all’operato della banca centrale americana sono solo le ultime di una lunga serie, che vede diversi finanzieri ed economisti di tutto il mondo contrapporsi nettamente alla gestione dell’ex governatore Ben Bernanke e all’attuale presidenza di Janet Yellen.

 

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