Il dramma che sta vivendo il turismo a causa del coronavirus continua a preoccupare. Nonostante si parli insistentemente di come far ripartire la stagione turistica durante la fase 2 tra bonus vacanze, holiday bond e sistemi per rendere sicure spiagge e strutture ricettive, la realtà è che le prenotazioni sono poche.

La speranza tra bonus vacanze e possibili soluzioni

Secondo Enit, quelle aeroportuali sono crollate del -68,5% anche se una ripresa si potrebbe avere dal mese di giugno se non ci sarà un nuovo lockdown.

Una ripresa completa, per tornare agli scenari economici del 2019, si avrà solo nei prossimi tre anni ma già nelle ultime settimane l’interesse verso il turismo sembra tornato a crescere. Ciò dimostra che nonostante tutto la voglia di vacanza c’è.

D’altronde il ministro del Turismo, Dario Franceschini aveva già parlato di vacanze diverse con il rispetto di molte regole quali distanziamento, mascherine e sanificazione. Tra le ipotesi il bonus vacanze per le famiglie e l’esenzione per bar e ristoranti dalla tassa di occupazione del suolo pubblico: “Stiamo ragionando su uno strumento che aiuti contemporaneamente le famiglie, le persone e le imprese. Si tratta di un tax credit vacanze, un bonus vacanze il cui importo dipende dal numero di componenti della famiglia e che va speso entro il 2020 in strutture ricettive, cedendo una parte del tax credit alla struttura ricettiva” ha detto il ministro.

Nonostante le speranze 40 mila imprese del comparto turistico rischiano il fallimento, il rischio è ovviamente legato alla perdita di posti di lavoro: 184 mila. Il presidente di Demoskopika, Raffaele Rio, ha parlato della necessità di mettere in campo misure di sostegno economico a partire dalle misure sanitarie e “provvedimenti mirati a sostenere la liquidità delle imprese del comparto tramite finanziamenti a “tasso zero e a fondo perduto” ma anche bonus vacanze e sgravi fiscali.

 

Il grido di allarme delle agenzie viaggio

La crisi del turismo colpisce pesantemente anche le agenzie di viaggio che si sentono abbandonate e non sanno neppure quando potranno tornare a lavorare considerando che il “mondo è bloccato”. Come scrive Adnkronos, che riporta le parole di un’agente di viaggio romana: “Siamo chiusi e allo stato attuale il nostro codice Ateco non è stato nominato in alcun decreto. Il ministro Franceschini parla solo ed esclusivamente di cultura, non nomina mai le agenzie e i tour operator, ma noi siamo il motore del turismo. Tutti ripartiranno, ristoranti, alberghi, lidi, seppur con difficoltà. Noi no, perché non c’è movimento, perché la gente ha paura, non ha i soldi, non ha le ferie: per un x milioni di motivi che non vengono caldeggiati da nessuno“. Le agenzie stanno vivendo molte difficoltà non potendo contare al momento nemmeno sulla vendita di biglietti aerei e operando spesso per viaggi verso l’estero che in questo momento sono off limits. Con le crociere sospese, il caos voli, vacanze fuori dai confini nazionali per ora bloccate, tour operator e agenzie stanno davvero vivendo un dramma senza precedenti, soprattutto se si considera che per i prossimi sei mesi non ci sono prospettiva di crescita.

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