Ieri 10 aprile 2017 è andata in onda una nuova puntata della trasmissione di Rai 3 “Indovina chi viene a cena“. Ebbene, l’inchiesta di Sabrina Giannini, ha focalizzato l’attenzione sul nuovo business alimentare che è quello degli insetti. Secondo le ultime stime della Fao, infatti, essi potrebbero diventare il cibo del futuro e risolvere il problema della fame nel mondo.

Insetti: il nuovo business alimentare del futuro? L’Inchiesta di Indovina chi viene a cena

In un prossimo futuro oltre ai piatti tipici della tradizione italiana, potremo mangiare anche alghe, meduse, insetti nonché farina di grilli ai micrortaggi.

Gli insetti rappresenterebbero infatti il cibo del futuro in quanto il loro allevamento, rispetto a quello dei bovini, ad esempio, porterebbe maggiori benefici all’ambiente e all’economia.

Secondo le recenti stime delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale entro il 2050 passerà ai 9,7 miliardi dagli attuali 7. Vi saranno quindi 2,5 miliardi di essere umani in più che si dovranno sfamare riducendo al massimo gli sprechi e trovando dei generi alimentari alternativi. Quindi, se fra qualche anno sulle nostre tavole arriveranno piatti a base di insetti e di vermi ,non ci si dovrà sconvolgere in quanto tali prodotti oltre a inquinare meno e produrre più sono anche molto nutritivi.

Insetti: il nuovo business alimentare del futuro? L’Inchiesta di Indovina chi viene a cena

Le due startup italiane ovvero la Mi Green Food e la Addento  sono convinte che il business degli insetti frutterà molto nei prossimi anni e loro, proprio per questo, stanno lavorando in tal senso. Secondo l’inchiesta di Indovina chi viene a cena, al momento, il cibo alternativo ha dei costi abbastanza elevati ma si crede che, nei prossimi anni, il prezzo sarà uguale a quello della carne.

Tra gli alimenti più nutrienti del futuro sicuramente vi sono i grilli che rappresentano un’ottima fonte proteica alternativa importante.

Ad esempio essi hanno un contenuto proteico pari al 69% contro il 32% della bresaola. Inoltre essi sono ricchi di Omega-3 e 6, di vitamina B12 e, rispetto agli allevamenti bovini, hanno un bassissimo impatto ambientale per quanto concerne l’emissione di gas serra. Inoltre per produrre 1 Kg di grilli servono mille litri d’acqua mentre per produrre 1 KG di carne ne servono addirittura 15mila.

Insetti: il nuovo business alimentare del futuro? L’Inchiesta di Indovina chi viene a cena

L’allevamento degli insetti , infine, richiede minore spazio anche se con metodo intensivo. Si utilizza infatti un sistema multistrato e dei led specifici oltre ad un processo produttivo che è sostenibile e super tecnologico.

Molti sono in paesi europei che a breve daranno il via libera a questo nuovo tipo di alimentazione. La Svizzera, ad esempio, dal 1 maggio 2017, darà il via libera a tre specie di insetti ad uso alimentare ovvero il grillo domestico, la locusta migratoria e le larve della farina. Ci si chiede però se le economie basate sull’allevamento intensivo degli animali sceglieranno tale via più sostenibile per il pianeta. Chi vivrà, vedrà. Leggete anche: Siria, attacco Trump, la posta in gioco è la supremazia tra Occidente e Oriente, altro che diritti umani.