Inflazione tendenziale in decelerazione a giugno nell’Eurozona all’1,3% dal +1,4% del mese scorso, stando ai dati diffusi oggi dall’Eurostat. Ma mentre nella prima economia dell’area, la Germania, i prezzi accelerano su base annua al +1,6%, in Italia si contraggono di due punti decimale al +1,2%, segnando un calo mensile dello 0,1%. In questo momento, quindi, l’Italia registra un’inflazione dello 0,4% più bassa della Germania. Per trovare uno spread più alto bisogna tornare al febbraio scorso, quando i prezzi tedeschi crebbero nei dodici mesi del 2,2%, quelli italiani dell’1,6%.

La differenza massima nell’ultimo anno è stata toccata a dicembre 2016 (+1,7% contro +0,5%), quella minima nei due mesi scorsi, ridottasi ad appena un decimale, rispettivamente frutto di un’inflazione a +2% e +1,5% in Germania e a +1,9% e +1,4% in Italia. Infine, in nessun mese degli ultimi dodici, l’inflazione tendenziale tedesca è risultata inferiore a quella italiana.

Quanto al raffronto tra Germania e media dell’Eurozona, troviamo un allargamento del differenziale a giugno a +3 decimi per la prima dal +0,1% di maggio, differenza minima nell’ultimo anno e la più bassa da gennaio. L’apice nell’ultimo anno è stato toccato a dicembre, quando l’inflazione tedesca è risultata di ben 6 decimi superiore a quella dell’area. (Leggi anche: Le aspettative d’inflazione si raffreddano, lo spiega la curva dei rendimenti)