Trovare lavoro in Italia resta uno dei problemi più importanti, tant’è che il tanto atteso reddito di cittadinanza resta al top tra le ricerche web degli italiani. Segno che qualcosa non va, in maniera abbastanza retorica, nel mercato del lavoro italiano e tanto deve essere rivisto. Nonostante una leggera ripresa e dati contrastanti che parlano di tasso di disoccupazione oltre il 10%, il mercato del lavoro evolve.

I lavori più richiesti nel 2019

Secondo una ricerca  svolta dall’Osservatorio professioni digitali dell’Università di Padova, in collaborazione con Veneto Lavoro, è emerso che per trovare o cambiare lavoro è necessario essere versatili e sapersi adattare alle varie situazioni.

La maggior parte delle aziende, infatti, richiedono un mix di competenze tecniche e professionali da integrare con più capacità. Dunque, ad esempio, sono sempre più richieste competenze digitali, relazionali e informatiche anche in mestiere non precisamente legati a questi settori. Nel mondo del lavoro di oggi bisogna essere un pò degli ibridi.

Boom del settore digitale

In base ad una ricerca di Excelsior di Unioncamere e Anpal tra i lavori più richiesti nel 2019, e sicuramente in crescita anche nei prossimi anni, ci sono tutte le professioni legate al settore digitale come data scientist, big data analyst, cyber security expert, cloud computing expert, artificial intelligence systems engineer. Sempre più richiesti anche i lavori legati all’ambiente e l’ecosostenibilità come installatore di impianti a basso impatto ambientale, l’esperto di marketing ambientale, ingegneria ambientale e del territorio etc. Sempre ambiti anche i mestieri sanitari, medici, infermieri, fisioterapisti o queli legati all’educazione (docenti, progettisti di corsi di formazione, traduttori, progettisti e organizzatori di eventi culturali, esperti in comunicazione e marketing dei beni culturali). Secondo il report avranno successo anche i mestieri legati alla meccatronica come tecnici per l’automazione e i sistemi meccatronici, i tecnici per la gestione e manutenzione ed uso di robot industriali, i progettisti di impianti industriali e gli addetti alla programmazione di macchine a controllo numerico e quelli legati al settore dell’energia e della logistica.

Tra gli esempi addetti ai controlli chimici e conduttori di impianti di recupero e riciclaggio dei rifiuti e trattamento e distribuzione acque.

Secondo l’indagine tra il 2019 e il 2023, il mercato del lavoro italiano avrà bisogno di un numero che va da 2,5 e i 3,2 milioni di persone per favorire il turnover occupazionale e la crescita economica. Di questi, almeno 213mila e 481mila mila, riguardano la rivoluzione digitale e l’ecosostenibilità, due settori in forte crescita.

Secondo Carlo Sangalli, presidente di Unioncamere: “Da qui al 2023, tre posti di lavoro su 10 andranno alle professioni che possono assicurare al Paese la trasformazione in chiave digitale dell’economia e la piena riconversione in ottica di sostenibilità ambientale dei processi produttivi”.

C’è sempre però il rovescio della medaglia, ossia che molti profili, ad oggi, non sono reperibili perchè mancano le competenze.

Leggi anche: Il lavoro che non c’è: i 10 profili più difficili da trovare sul mercato e aumentano i disoccupati