Sembra non voler finire la polemica attorno allo scandalo glifosato legato al colosso tedesco Bayer e l’erbicida Roundup, che solo negli Usa è oggetto di tantissime cause per colpa degli effetti cancerogeni ad esso collegati. Come riporta Il Messaggero, infatti, solo ad ottobre sono arrivate a 42.700 le cause contro Bayer, ben 24.300 in più rispetto a luglio. 

Austria verso il divieto per glifosato, speranze per l’Europa

Nel frattempo, il movimento WeMove ha creato una petizione per la Commissione europea affinché si opponga ai lobbisti della Bayer-Monsanto e accetti il divieto del glifosato in Austria, come scrive Il Salvagente.

L’Austria, infatti, potrebbe essere il primo paese europeo a vietare l’uso del glifosato e la mossa potrebbe rappresentare un lasciapassare anche per altri paesi europei interessati dalle forniture alimentari in cui potrebbe essere presente il pesticida. Ora la Commissione Europea ha tempo fino al 29 novembre per decidere e pronunciarsi sul divieto in Austria ma da quello che si apprende la Bayer-Monsanto ha tutta l’intenzione di fare in modo che questo divieto non passi. 

Glifosato cancerogeno

È dal 2015 che si discute sull’effetto del glifosato considerato cancerogeno, soprattutto in seguito a varie prove scientifiche dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro che lo aveva considerato potenzialmente cancerogeno e altre ricerche correlate al linfoma e tumore al seno. Nonostante tutto, però, la Bayer-Monsanto continua a sostenere che la sostanza è sicura, anche se negli Usa continuano ad aumentare le cause contro il colosso che puntano il dito, addirittura, su inganni verso l’opinione pubblica in merito ai pericoli di questa sostanza taciuti.

Le intenzioni della petizione, insomma, sono quella di far in modo che la Commissione europea ignori i lobbisti della Bayer-Monsanto partendo dall’accettazione del divieto di tale sostanza in Austria. La speranza, insomma, è di un futuro senza glifosato per gli europei sulla scia dell’esempio austriaco.

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