Per fortuna che tutti a scuola abbiamo letto I Promessi Sposi di Alessandro Manzoni, perché si presta alla perfezione a farci comprendere esattamente cosa stia accadendo alle nozze travagliate tra Ita e Lufthansa. Il romanzo tratta di due giovani del lecchese, nei pressi del lago di Como, tali Renzo e Lucia. Vogliono sposarsi e quando vanno in chiesa a fissare la data del matrimonio, si ritrovano davanti un prete a dir poco ostile. Trattasi di Don Abbondio, che poco prima era stato avvicinato da due bravi spediti da un nobile del posto, Don Rodrigo, i quali lo hanno minacciato di non celebrare le nozze.

Il nobile le vuole fare saltare per vincere la scommessa con alcuni amici del suo rango, in base alla quale la giovane donna sarebbe stata sua.

Bruxelles contro Ita e Lufthansa

Sostituite a Don Abbondio la commissaria al Mercato, Margrethe Vestager, a Renzo e Lucia le compagnie aeree Ita e Lufthansa e a Don Rodrigo il presidente francese Emmanuel Macron. E otterrete il racconto esatto di cosa stia accadendo in questi lunghi mesi di trattative. Accade che i tedeschi vogliano prendersi l’erede illegittima di Alitalia e che debbano per ciò chiedere il permesso all’Antitrust europeo, trattandosi di una fusione transnazionale.

Vestager si conferma anti-italiana

L’Antitrust a Bruxelles non è un organo tecnico, bensì politico e presieduto da una politica danese da sempre ostile all’Italia. Negli anni passati, la trovammo a fare da controparte alle banche italiane su diversi dossier. Impedì tra l’altro l’uso del Fondo interbancario di tutela dei depositi in difesa di Tercas, il cui caso portò di lì a breve all’esplosione della potente crisi bancaria tra il 2015 e il 2016. La Corte di Giustizia UE di recente ha dato ragione all’Italia e torto alla commissaria. Questa algida funzionaria della Commissione sta frapponendo numerosi ostacoli sulla via delle nozze tra Ita e Lufthansa.

Ha chiesto la cessione di 60 slot allo scalo di Linate per evitare che le due compagnie arrivino a detenere una posizione dominante. Nei giorni scorsi, dai 24 iniziali sono arrivate ad offrire la cessione di 38.

Ma la vera partita si gioca sui cieli internazionali. Vestager pretende che le due compagnie rinuncino a gran parte dei voli tra Italia e Stati Uniti. A suo avviso, Ita e Lufthansa unite restringerebbero fortemente la concorrenza su questa tratta a lungo raggio. I tedeschi replicano che, così facendo, perderebbero ogni convenienza a fondersi con l’italiana. Dovrebbero rinunciare a centinaia di milioni di euro di profitti. I costi supererebbero i benefici. E United Airlines e Air Canada, sue joint venture su questa tratta, non si mostrano disponibili a modificare i termini dell’accordo.

La mano di Macron dietro ai cavilli europei

Che vi sia dietro la mano dei francesi, è il segreto di pulcinella. Air France-Klm teme la fusione Ita-Lufthansa, in quanto colpirebbe le sue aspirazioni a diventare vettore aereo principale nel Vecchio Continente. Anche le compagnie low cost sono contrarie, a partire da Ryanair e easyJet. Temono di perdere quote di mercato nel Bel Paese, in particolare, a seguito di eventuali sinergie che possano abbattere i costi e le tariffe. Viceversa, Vestager stima un aumento possibile dei prezzi del 10% a causa della restrizione della concorrenza.

Cosa ci guadagna la danese a fare da spalla a Macron? Vuole contare anche nella prossima Commissione. Addirittura, coltiverebbe l’ambizione di ricoprire qualche alta carica istituzionale. Visti i chiari di luna, non sarebbe impossibile che si trovasse candidata a presidente della Commissione al posto dell’uscente Ursula von der Leyen. E’ una centrista di sinistra, piace al Nord Europa e agli ambienti liberali capeggiati dall’Eliseo.

Una risposta definitiva ad Ita e Lufthansa la dovrà fornire entro le prossime due settimane, cioè prima delle elezioni europee. E chissà che non sia una data affatto causale. Per ambire a rientrare nei giochi del toto-nomine, entro il 9 giugno dovrà dimostrare di essere stata di parola a chi potrà ricompensarla adeguatamente.

Rischio mancata fusione Ita-Lufthansa

Il rischio che la fusione tra Ita e Lufthansa salti è molto alto. Ieri, i dirigenti tedeschi si sono recati a Bruxelles, probabilmente per l’ultima volta. Sono stanchi e poco speranzosi, hanno capito che il gioco di Vestager e suoi sottoposti consiste nel pretendere sempre di più, al fine di rendere le nozze un cattivo affare e costringerli alla resa. Sanno perfettamente di avere contro la Francia, il paese che attualmente più di altri conta nelle istituzioni comunitarie. Il governo del cancelliere Olaf Scholz non si rivela all’altezza del compito, inadeguato e incapace di incidere sull’agenda comunitaria. E l’Italia da sola non è mai andata da nessuna parte.

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