Con l’inizio della fase 2 e la fine del lockdown cambierà molto nella vita di tutti i giorni ma sembra scemare la voglia di vacanze. Questo almeno è quello che emerge da una ricerca di Confturismo-Confcommercio in collaborazione con Swg, secondo cui il 57 per cento degli italiani non sembra intenzionato ad andare in vacanza questa estate nonostante la fine del lockdown. Il 32 per cento ha dichiarato che farà solo 3 o 4 giorni non lontano da casa, il 20% vorrebbe partire appena l’emergenza sarà finita mentre il 15 per cento non sa se avrà i soldi per viaggiare contro un 8% che non sa se potrà partire per le ferie o altri impegni.

Nella sostanza il clima di incertezza intorno al coronavirus ha creato una sorta di blocco verso le vacanze. 

Le misure possibili

Senza dubbio ancora poco si sa su come saranno i prossimi mesi e come si adegueranno spiagge e strutture ricettive per accogliere i turisti in sicurezza. Solo negli ultimi due mesi, Federalberghi ha stimato  la perdita di oltre l’80% del mercato e 40 milioni di presenze in meno a cui si aggiungono le perdite legate a ristoranti, bar, trasporti, shopping e attrazioni. Per questo motivo Federalberghi pensa che una possibile soluzione sia quella di prenotare e chiedere flessibilità alle strutture ricettive. Con la flessibilità, chi prenota può farlo con maggiore sicurezza avendo la certezza che, in caso di impedimenti legati alla pandemia, sarà possibile ottenere uno spostamento delle date o un rimborso mentre per gli operatori del settore significa non dover rinunciare alle proprie attività e prepararsi in anticipo ad offrire le misure necessarie. Airbnb e Boscolo Viaggi ad esempio stanno andando verso questa scelta. Il tour operator permetterà di cancellare gratuitamente il viaggio fino a 21 giorni prima della partenza mentre Airbnb sta lavorando per garantire più flessibilità nella cancellazione.

Si attendono notizie anche sul famoso bonus vacanze, 500 euro per le famiglie da spendere per vacanze in Italia in modo da rilanciare il turismo.

Astoi Confindustria Viaggi, infatti, ha denunciato 700 milioni di euro di fatturato perso e prenotazione quasi azzerate. Per questo motivo si è pensato ad un sistema basato sulla detrazione fiscale, che prevede la detrazione dalla dichiarazione di un importo massimo di 325 euro per soggiorni di almeno 3 notti in strutture italiane, beneficio riservato ai dipendenti che hanno un reddito compreso tra 7.500 e 26 mila euro. 

Vacanze estive 2020, come saranno?

Il dubbio legato alle vacanze estive resta ma quello che è certo è che non saranno vacanze all’insegna di grandi folle nelle spiagge e resse per entrare nelle attrazioni. Piuttosto si cercherà di promuovere borghi e parchi naturali, luoghi meno noti e lontani dal turismo di massa. Non è un caso che tra le ricerche maggiori si segnalano quelle per le case vacanze meglio se con piscina. Sicuramente per molti mesi il concetto di vacanza sarà rivisto dando risalto a luoghi intimi, a contatto con la natura e poco noti. Nell’incertezza legata alle strutture ricettive, oltre al boom delle case vacanze, si potrebbe registrare anche quello dei campeggi per scoprire luoghi naturali. Nel frattempo le spiagge iniziano ad organizzarsi e per non rinunciare alla stagione estiva hanno iniziato a pensare a come potrebbe essere l’estate al mare tra prenotazione online, ombrelloni distanziati, fasce orarie e distanziamento sociale anche in spiaggia.

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