I contagi nel Regno Unito stanno crescendo al ritmo di oltre 4.000 al giorno negli ultimi giorni e il premier Boris Johnson, rimasto evidentemente provato dalla propria degenza nella scorsa primavera, ha deciso di passare ai fatti. Quando già 30 milioni di cittadini britannici erano oggetto di una qualche forma di restrizione locale per frenare la diffusione del Covid, l’altro ieri il governo di Sua Maestà ha annunciato un elenco di nuove misure valide per tutti. Vediamole.

Per prima cosa, tutti i lavoratori che potranno farlo dovranno lavorare da remoto.

In sostanza, si torna allo “smart working”. Pub, bar e ristoranti dovranno chiudere entro le ore 22 di ogni sera. Il settore dell’ospitalità dovrà limitarsi a offrire il servizio ai tavolini. Le mascherine dovranno essere obbligatoriamente indossate sui taxi, i veicoli privati a noleggio e dai lavoratori negli esercizi commerciali. I clienti delle attività legate all’ospitalità dovranno indossare le mascherine, tranne quando sono seduti al tavolo per consumare. Le esenzioni alla regola sugli assembramenti di massimo 6 persone verranno ridotte, con il divieto esteso agli sport praticati al coperto e alle partite di calcio a 5. Il ritorno dei tifosi negli stadi, previsto dall’1 ottobre prossimo, non ci sarà. Infine, i matrimoni potranno essere celebrati fino a un massimo di 15 persone, a partire dal prossimo lunedì.

Casi Covid in crescita in Europa, possiamo permetterci un secondo “lockdown”?

Lo scriviamo ormai da mesi e il tempo ci offre sempre più conferme: molto improbabile che un’eventuale ulteriore recrudescenza dei contagi in autunno spinga i governi a imporre nuovi “lockdown” simili a quelli imposti prima dell’estate, ma le restrizioni saranno molto probabili. E l’Italia studia sin dall’avvio della Fase 3 le modalità di lotta alla pandemia, qualora le condizioni sul nostro territorio dovessero aggravarsi.

Prospettive peggiorate per i prossimi mesi

I numeri ci raccontano ad oggi che la situazione italiana sarebbe sotto controllo.

Ciononostante, intorno allo Stivale i focolai si moltiplicano. I casi più gravi sono quelli di Spagna e Francia, quelli ad oggi più tranquilli in Germania e per l’appunto in Italia. Le nuove restrizioni imposte da Londra si traducono essenzialmente in una sorta di coprifuoco serale, con attività costrette a chiudere entro le 22 e il settore turistico-alberghiero sottoposto a limitazioni operative.

La quarantena vera e propria, comunque, riguarda oltre una decina di milioni di britannici, a conferma che nel caso di necessità i governi opteranno quasi certamente per limitare alle aree a rischio le chiusure totali, consentendo alle persone di uscire per necessità, così da limitare i danni all’economia.

Tuttavia, questi ultimi ci saranno e aggraveranno il quadro già depresso di questi mesi, allontanando il rimbalzo del pil, che sarà parziale nel medio periodo. Le nuove restrizioni provocheranno la caduta del fatturato commerciale, la chiusura di numerose attività già provate da mesi di lockdown e la perdita di posti di lavoro ad oggi traballanti, con la conseguenza che per anni ancora i governi dovranno sostenere i redditi ricorrendo all’indebitamento.

Paura per la risalita dei contagi in Europa, si torna a parlare di “lockdown”

[email protected]