Ci si domanda spesso dove andare a vivere all’estero da pensionati, visto il regime fiscale vigente in Italia, più oneroso rispetto ad altre nazioni. Esistono, non lontano dall’Italia, nazioni considerate paradisi fiscali per chi percepisce una pensione, con una cultura e un clima simile a quello del Bel Paese, per cui un trasferimento in queste nazioni non avrebbe ricadute negative (anzi). Scopriamo quali sono.

Grecia

Nella nazione greca i pensionati italiani riceverebbero una tassazione secca al 7% nell’eventualità decidano di trasferire la propria residenza fiscale in uno dei comuni presenti nell’area meridionale del Paese.

Un altro requisito è dato dal numero di abitanti, inferiore a 20 mila.

Portogallo

Ancora meglio il Portogallo, dove i pensionati esteri hanno l’opportunità di godere dell’esenzione delle tasse per dieci anni. Attenzione però, perché a Lisbona si sta discutendo una nuova legge che vorrebbe imporre una tassazione pari al 10% del reddito annuo, andando dunque a cancellare le agevolazioni fiscali introdotte negli scorsi anni.

Cipro

A Cipro vige invece una no tax area per redditi fino a 19.500 euro. Per chi ha una pensione inferiore ai 1.500 euro, dunque, non vi è alcuna aliquota da sostenere. Se, invece, la propria pensione oscilla tra i 1.500 e 2.500 euro allora c’è un’aliquota del 2,5%, che sale al 3% tra 2.500 e 3.500 euro. Attualmente, i pensionati italiani a Cipro sono poco meno di duecento.

Malta

Un’altra destinazione molto popolare tra i pensionati italiani è Malta, con un’aliquota fissa pari al 15%, oltre che a un minimo di 7.500 euro. L’iniziativa dello Stato di Malta prende come riferimento il Malta retirement programme. Ricordiamo inoltre come l’isola del Mediterraneo rappresenti un’opportunità vantaggiosa anche per le imprese.

Tunisia

Infine, la Tunisia tassa il 20% della pensione percepita dalle persone che decidono di stabilire la propria residenza fiscale nello Stato del Nord Africa. Per quanto riguarda invece l’imposta sul reddito delle persone fisiche, l’aliquota è pari a 0 fino a redditi di 1.500 euro.

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