Il 2023 si è chiuso con un debito pubblico italiano inferiore alle previsioni dello stesso governo in rapporto al Pil: 137,3% dal 141,7% dell’anno precedente e meno anche del 140,2% stimato. Il calo si deve sostanzialmente a una maggiore crescita del Pil nominale di circa una cinquantina di miliardi di euro rispetto alle stime preliminari dell’Istat. Resta il fatto che il nostro Paese sia secondo in Europa per l’indebitamento dello stato, dietro solamente alla Grecia, che al 30 settembre scorso svettava con il 177,5%.

Debito pubblico italiano su solo per gli interessi

Nei giorni scorsi, la Fondazione Edison ha pubblicato dati interessanti proprio a proposito del debito pubblico, confrontandolo con l’andamento degli altri principali paesi sin dal 1995. Ha trovato che, al netto della spesa per interessi, saremmo stati gli unici in grado di tagliare lo stock. Neppure la Germania dei famosi bilanci in attivo negli anni passati avrebbe fatto meglio, anzi avrebbe essa stessa visto crescere il valore del suo debito in termini nominali.

Austerità obbligata per l’Italia dopo la sbornia

Siamo, quindi, spendaccioni o no? Lo siamo stati negli anni Settanta e Ottanta, i due decenni del “sacco dei conti pubblici”. I disavanzi primari furono allora costanti e anche elevati. Dopodiché, abbiamo dovuto rientrare dagli eccessi di spesa e iniziato a chiudere i bilanci dello stato con uscite inferiori alle entrate. Ma poiché gli interessi sul debito pubblico pregresso erano alti, tale manovra non è stata capace di ridurre il rapporto con il Pil, concausa la bassa crescita dell’economia italiana.

Tutti gli altri paesi hanno speso di più. Volete un esempio? La spesa per istruzione. L’Italia figura in fondo alle classifiche internazionali con una media intorno al 4% del Pil contro il 5% dell’Unione Europea. Discorso simile per la sanità, così come per la spesa militare e la spesa in conto capitale o cosiddetta per investimenti.

Confronto tra debito pubblico italiano e altri stati principali

Oltre 2.000 miliardi di interessi dal 1995

Noi siamo partiti da queste cifre per ricavare la spesa per interessi sostenuta dalle principali economie mondiali. Ecco i risultati:

Spesa per interessi 1996-2023:

  • ITALIA: 2.083 mld (74,5 mld all’anno);
  • REGNO UNITO: 1.715 mld (61,3 mld all’anno);
  • GERMANIA: 1.455,8 (52 mld all’anno);
  • FRANCIA: 1.284,4 (46 mld all’anno);
  • GIAPPONE: 840 mld (30 mld all’anno);
  • SPAGNA: 723,4 (26 mld all’anno);
  • STATI UNITI: 13.923 mld (497 mld all’anno).

Date le dimensioni economiche, nessun confronto possibile tra debito pubblico italiano e degli Stati Uniti. Hanno pagato quasi 14.000 miliardi di euro, la media di poco meno di 500 miliardi all’anno. Come potete notare, per il resto l’Italia si porta in cima con qualcosa come quasi 2.100 miliardi sborsati in ventotto anni, una media di circa 74,5 miliardi all’anno. Dietro vi è stato il Regno Unito con 1.715 miliardi (sempre in euro), seguito dagli oltre 1.450 miliardi della Germania e dai circa 1.285 miliardi della Francia. A seguire ancora il Giappone con 840 miliardi e, infine, la Spagna con meno di 725 miliardi.

Germania e Italia le più virtuose

E quali sarebbero oggi i rapporti tra debito pubblico e Pil nei suddetti stati, se per ipotesi puramente teorica non ci fosse stato il pagamento degli interessi dal 1996? Ecco i risultati clamorosi (arrotondati per eccesso o difetto):

  • GERMANIA: 28,5%
  • ITALIA: 37%
  • REGNO UNITO: 51%
  • SPAGNA: 58%
  • FRANCIA: 64%
  • STATI UNITI: 66%
  • GIAPPONE: 161%

L’Italia sarebbe risultata tra i paesi più virtuosi. In effetti, lo siamo stati fino alla crisi della pandemia, essendo stato il paese con la più lunga sequenza di anni in avanzo primario. Abbiamo speso meno di quanto incassato dallo stato, al netto della spesa per interessi. Tutti gli altri paesi hanno complessivamente speso di più. Ovviamente, data la nostra situazione di partenza – a inizio anni Novanta eravamo già il paese più indebitato del mondo ricco con un rapporto superiore al 120% – non potevamo fare altrimenti, sennò il debito pubblico sarebbe letteralmente esploso.

Debito pubblico italiano a -100% del Pil

Senza la spesa per interessi, il debito pubblico italiano avrebbe registrato la maggiore riduzione in rapporto al Pil insieme al Giappone rispetto alla condizione reale odierna.

Ecco di quanto:

  • GERMANIA: -37%
  • REGNO UNITO: -47%
  • FRANCIA: -48%
  • STATI UNITI: -57%
  • SPAGNA: -59%
  • ITALIA: -100%
  • GIAPPONE: -102,5%

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