Ormai è risaputo che il turismo è quello più colpito dalla pandemia da coronavirus. Una crisi che potrebbe portare alla chiusura del 65% degli hotel e ristoranti con un impatto negativo anche sui posti di lavoro. Una vera ripresa non ci sarà prima del 2022. Secondo Pwc Italia sono necessarie alcune competenze che indica nel report ‘Italia 2021 – Competenze per riavviare il futuro’ per rilanciare il settore. 

Cosa fare per far ripartire il turismo

Tra questi vengono indicati nuovi modelli di business, incentivi adeguati al settore, puntare alla digitalizzazione, riqualificare l’offerta turistica, investire nella formazione professionale e puntare anche a un’offerta turistica sostenibile.

Secondo Stefano Bravo, partner PwC Italia e Consumer Markets Leader:  “Il digitale sta giocando un ruolo fondamentale nella fase pandemica e del rilancio, soprattutto nell’ambito della comunicazione turistica. In una logica di sistema Paese può aiutare a superare i limiti derivanti dalla frammentazione del nostro sistema ricettivo”. Ad oggi, la situazione non è rosea e una ripresa sarà possibile solo dal 2021. Gli hotel che hanno riaperto sono il 60%, un’altra parte, soprattutto quelli situati nelle città d’arte, riapriranno a settembre, un 20% non riaprirà. 

La crisi delle crociere

Anche le crociere rappresentano uno dei settori più colpiti e che rischia una non ripresa a lungo termine. Secondo Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti Senza una ripartenza in tempi strettissimi il settore delle crociere rischia di non riprendersi più. Le compagnie di navigazione e i lavoratori hanno bisogno urgente di certezze, che richiedono il prima possibile l’autorizzazione a riprendere le crociere, la cui decisione è stata rimandata dall’ultimo DCPM al 31 luglio”. Il settore delle crociere vale circa 48 miliardi di euro in Europa e coinvolge 120mila addetti che rischiano il post di lavoro. Le grandi compagnie, come MSC e Costa aspettano con ansia di sapere quando potranno ripartire in sicurezza. 

La montagna regina dell’estate

Nel frattempo, secondo le proiezioni di Enit, gli italiani hanno prolungato il periodo di vacanza fino a settembre e ottobre 2020 e in tanti hanno scelto la montagna.

Il 47,5% degli italiani che farà almeno una vacanza questa estate preferirà  soggiorni di fine estate” dice il report di Enit, che ha sottolineato come negli alberghi sopra 3 stelle gli italiani faranno vacanze in bassa stagione rispetto a quelli di media categoria e villaggi preferiti a luglio e agosto. In genere la montagna è preferita, soprattutto perché meno colpita dal trend negativo rispetto alle località costiere e le città d’arte. La montagna, insomma, sembra essere la regina dell’estate 2020 per il mercato interno.

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