Atteso per la giornata di giovedì (al più tardi venerdì o magari arriverà prima) un nuovo Dpcm che prolungherà la chiusura delle attività non essenziali almeno fino a dopo Pasqua. Il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri andrà a prorogare anche le misure restrittive confermate al momento fino al prossimo 3 aprile. Continueranno a restare chiuse dunque scuole e università, come annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Allo studio del Governo ci sarebbe però anche un piano per la graduale riapertura.

Il primo ministro Giuseppe Conte è infatti consapevole che tenere chiuse le aziende a lungo è “una misura economicamente troppo dura” (le parole esatte che il premier ha utilizzato durante un’intervista al quotidiano spagnolo El Pais).

Rallentamento misure solo dopo il via libera del comitato scientifico

Le misure restrittive imposte alla popolazione italiana saranno allentate soltanto dopo che il Governo avrà ricevuto il via libera da parte del comitato scientifico. A tal riguardo, il presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Silvio Brusaferro è stato chiaro: “Arriviamo fino a Pasqua e poi guardiamo i dati”, ha affermato durante un’intervista rilasciata a Repubblica alla domanda del giornalista su quanto tempo ancora gli italiani dovranno restare a casa. Brusaferro ritiene fondamentale dunque osservare l’evoluzione dell’epidemia, vale a dire l’andamento della famosa curva riferita ai nuovi casi positivi.

Riapertura graduale

Con ogni probabilità, per non vanificare i sacrifici chiesti agli italiani in queste ultime settimane, la riapertura delle attività sarà graduale. Spazio prima alla filiera sanitaria e agroalimentare, insieme a logistica e meccanica, come riporta Il Sole 24 Ore. L’idea è di consentire la ripresa alle attività che possono garantire la produzione senza il rischio di assembramento delle persone. Per questo stesso motivo ristoranti, bar, cinema e teatri dovrebbero essere gli ultimi a riaprire. Un’altra ipotesi allo studio del Governo è di avviare dei test rapidi su tutta la popolazione per capire chi ha contratto in maniera asintomatica il Coronavirus sviluppando gli anticorpi: quest’ultimi potrebbero così tornare subito al lavoro senza correre rischi.

Ad affermarlo Filippo Anelli, numero uno della Federazione nazionale degli ordini dei medici.

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