I geni della Silicon Valley stanno sfidando la morte e hanno in mente progetti che hanno un retrogusto abbastanza utopistico: l’immortalità. Per questo avrebbero finanziato progetti milionari.

Investimenti milionari contro la vecchiaia

Il primo a pensare in grande con idee bizzarre è stato Elon Musk ma non è il solo. Un altro visionario è Peter Thiel, co-cofondatore di Paypal. I rumors dicono che il genio americano si sarebbe sottoposto a trasfusioni di sangue per allungarsi la vita e se su questo non ci sono certezze sembra più certo l’interesse a finanziare progetti per evitare l’invecchiamento.

A fargli compagnia anche Larry Ellison, fondatore di Oracle, che non molto tempo fa aveva donato 370 milioni di dollari per finanziare progetti di ricerca per allungare la vita oppure Bill Maris, il ceo di Google Ventures, che con Larry Page e Sergey Brin diedero vita al progetto top secret per allungare la vita. Questi sono solo alcuni dei business nati per sfidare la morte, altri includono anche ricerche costose per combattere malattie croniche diffuse tra gli individui. 

Come hanno investito alcune aziende

Secondo un recente studio, come riporta Il Sole 24 Ore, alcune società legate all’hi-tech hanno deciso di investire sulla ricerca legata alla lunga vita. Tra queste figura Human Longevity, una società che cerca di prevedere i rischi di cancro o malattie genetiche negli individui tramite degli algoritmi. C’è anche Unity Biotechnology, azienda che utilizza un prodotto che potrebbe allungare la vita dell’uomo oppure Ambrosia, che addirittura sogna di allungare la vita grazie a delle trasfusioni di plasma.

Non si tratta soltanto di allungare la vita ma anche di vivere in eterno. E qui entriamo nel campo della criogenetica. Nel mondo ci sono persone, si pensa a circa 350 per ora, che avrebbero firmato per essere ibernati e tornare in vita in un futuro lontano quando magari le cose potrebbero andare meglio di oggi.

Roba da ricchi visto che il costo di un solo trattamento arriva a 200mila dollari.

Come il reddito influenza la lunga vita

La questione della ricchezza poi apre scenari più attuali legati alla speranza di vita associata al reddito. Molte ricerche hanno confermato come i ricchi vivano più a lungo rispetto alla fascia povera della popolazione. La longevità, insomma, dipende anche dal reddito a cui bisogna aggiungere l’ascensore sociale. A spiegare questa tesi era stato di recente Thustrup Kreiner della University di Copenhagen: “La differenza nell’aspettativa di vita è significativamente esagerata se non si tiene conto della mobilità del reddito”. Secondo la ricerca in oggetto, era emerso che un uomo di 40 con un reddito alto aveva un’aspettativa di vita maggiore di 6,5 anni rispetto a uno stesso soggetto con un reddito basso. Questo è ancor più vero se si parla dei ricchi che nel corso della vita riescono a mantenersi ricchi per molti anni. U n approfondimento molto simile lo avevamo affrontato nell’articolo Reddito e salute: i ricchi non piangono, ecco come il titolo di studio incide sulle malattie in cui si parlava come la ricchezza, in un certo senso, abbinata al titolo di studio abbia una certa valenza quando si parla di malattie e salute. 

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