Il cambio tra dollaro e rublo si sta stabilizzando ormai vistosamente attorno alla soglia di 80, in calo di circa il 6% quest’anno. Tuttavia, è altrettanto evidente il recupero dai minimi storici di fine febbraio, quando successivamente all’invasione russa dell’Ucraina il rublo arrivò a scambiare a 143. In settimana, sono arrivati alcuni dati macro interessanti per capire la direzione che potrà assumere la valuta emergente da qui a breve. Nel primo trimestre dell’anno, il saldo attivo delle partite correnti in Russia è salito al record di 58,2 miliardi di dollari, in crescita del 159% rispetto ai 22,5 miliardi dello stesso periodo del 2021.

Dati macro e azioni Banca di Russia

Nel dettaglio, la bilancia commerciale ha esitato un surplus di 66,3 miliardi (dai 25,8 miliardi del primo trimestre 2021) e i movimenti finanziari un deficit di 8,1 miliardi (da -3,3 miliardi). In altre parole, la Russia sta incassando molti più dollari dell’anno scorso grazie alle esportazioni di beni e servizi, cresciute del 50%. Le importazioni sono cresciute tendenzialmente solo del 14%. Come leggere queste cifre? Il boom dei prezzi di petrolio e gas, in particolare, sta aumentando gli incassi giornalieri di Mosca. Al contrario, tra sanzioni e calo dei consumi interni, le importazioni stanno crescendo a ritmo molto ridotto, per cui la bilancia commerciale migliora vistosamente.

Allo stesso tempo, accelerano i deflussi dei capitali, ma forse anche per effetto dei controlli imposti dalla Banca di Russia, in misura non così eclatante e tale da scalfire il surplus commerciale. Che il cambio del rublo si sia stabilizzato lo segnala anche il taglio dei tassi di pochi giorni fa annunciato dal governatore Elvira Nabiullina. Il costo del denaro a fine febbraio era stato più che raddoppiato dopo un board d’emergenza dal 9,5% al 20%. Adesso, è stato abbassato al 17%. Ciò ci dice che a Mosca non serpeggerebbe più grande preoccupazione per la forza del rublo, quanto per lo stato dell’economia domestica.

Il PIL russo nel 2022 potrebbe crollare di oltre il 10%.

Sempre a conferma che le tensioni sul rublo starebbero in gran parte svanendo, la Banca di Russia ha eliminato la commissione del 12% imposta a febbraio sugli acquisti di valute straniere attraverso intermediari privati. E ha promesso che da domani porrà fine al divieto di acquisto di valuta straniera, imposto meno di due mesi fa alle persone fisiche.

Previsioni sul cambio del rublo

Secondo il capo investimenti di Locko Invest, Dmitry Polevoy, sulla base dei dati sulle partite correnti dovremmo attenderci un cambio tra dollaro e rublo compreso tra 65 e 85 quest’anno. Proprio nel tentativo di infliggere il maggior danno possibile all’economia russa, l’Europa sta cercando di minimizzare le importazioni di petrolio e gas da Mosca. Nel breve termine, però, l’operazione non sarà facile. E questo sta tenendo altissimi i prezzi di entrambe le materie prime, offrendo ai russi anche il tempo per diversificare a sua volta il portafoglio clienti, spostandolo in Asia. Peraltro, i timori peggiori dei mercati erano rivolti proprio a questo scenario, ormai scontato. E l’enorme afflusso di valuta straniera pesante sta per il momento neutralizzando gli effetti più devastanti del “congelamento” delle riserve valutarie russe da parte dell’Occidente.

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