Il Black Friday, puntuale come ogni anno, è arrivato. Nella giornata odierna si concentrerà il maggior numero di acquisti rispetto a tutti gli altri 364 giorni, ma il 2020 non può essere considerato un anno normale. Infatti, complice la pandemia di coronavirus, per molti negozi di quartiere la settimana del Black Friday ha in serbo un’amara verità: secondo quanto denunciato da Fismo-Confesercenti, rispetto allo stesso periodo del 2019 si arriverebbe a una perdita superiore agli 80 milioni di euro, a causa della paura del contagio e le chiusure nel weekend imposte dall’ultimo Dpcm.

I siti di e-commerce corrono veloci

Quest’anno più che mai appare evidente l’enorme solco tracciato nel settore del commercio, con da una parte i siti di e-commerce che in un contesto simile hanno solo da guadagnarci, e dall’altra quelli fisici impotenti di fronte all’ascesa inarrestabile dei portali online come Amazon. Proprio per la disparità di trattamento alla luce delle norme anti-Covid, l’associazione Fismo-Confesercenti ha presentato un esposto all’Antitrust e, al tempo stesso, lanciato la campagna Compro sottocasa perché mi sento a casa affinché venga sostenuti gli acquisti nei negozi del proprio comune di residenza o comunque del territorio in cui si vive.

I numeri del commercio online

Gli ultimi dati sottolineano come siano 25 i milioni che le famiglie italiane dirottano dai negozi fisici in quelli online per la spesa in abbigliamento e accessori. Una cifra simile (20 milioni di euro, ndr) riguarda invece i giocattoli per bambini e ragazzi, mentre al terzo posto si posiziona la tecnologia con 15 milioni di euro spesi al giorno online anziché nei centri commerciali e punti vendita specializzati. Nella sua analisi, Fismo-Confesercenti segnala anche il preoccupante allontanamento delle persone dai libri venduti in negozio, con oltre 300 mila euro al giorno di spesa che finiscono nel carrello virtuale dei siti di e-commerce (e ancora una volta è Amazon a farla da padrone).

Vedi anche: Non solo Amazon e il Black Friday: come sono cambiati i consumi con la pandemia

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