I Bitcoin non piacciono al presidente della Consob, Paolo Savona, che li definisce rischiosi come i mutui subprime del 2008. Questo è quanto affermato dallo stesso Savona durante la sua relazione annuale.

Il bitcoin, come anche la altre criptovalute, sono un fenomeno in forte crescita, caratterizzati da un’enorme volatilità, e per questo difficili da controllare. Lo stesso presidente della Consob ha spiegato che potrebbe ripetersi l’esperienza della crisi del 2008. Per questo motivo, bisognerà adottare tutte le misure necessarie per scongiurare tale eventualità e bisogna farlo attraverso un’azione congiunta a livello internazionale.

Il bitcoin sfugge ai controlli delle autorità, serve una soluzione

Il problema e che, in alcuni casi, le criptovalute fanno perno sulle blockchain. Esse, dunque, sono impenetrabili ai controlli delle autorità. Per questo motivo, spiega Savona, bisogna regolamentare l’intero mercato, in modo da renderlo più sicuro e trasparente. Ma per far ciò, bisogna che si trovi una soluzione a livello internazionale.

«Il tema della sicurezza informatica abbraccia problemi politici di contenuto anche più ampio, la cui soluzione non può essere raggiunta a livello nazionale e richiede una stretta collaborazione internazionale, ossia la nascita di un “bene pubblico globale”, come lo furono il FMI, l’ONU e il WTO. La parte dell’Accordo di Bretton Woods più vicino alle soluzioni del problema qui sollevato dell’intercambiabilità tra diverse monete nazionali non ha retto alla prova della cooperazione internazionale, ma le innovazioni tecnologiche applicate alla finanza, ha concluso il Presidente della Consob, hanno riproposto l’urgenza di un suo rilancio in chiave di attualità».

 

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