Bill Gates torna a parlare del coronavirus. Non è la prima volta che il miliardario americano si esprime in merito alla pandemia, a partire dalla previsione fatta nel 2019, ancor prima che il covid 19 si diffondesse in Cina, in cui aveva chiaramente avvertito in merito al pericolo di una futura pandemia mondiale. In quel frangente aveva sottolineato il potenziale disastro che questa avrebbe potuto creare in Africa, dove l’assenza di strutture sanitarie, e dati certi per monitorare il virus, avrebbero conseguenze disastrose.

 

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Le 3 soluzioni di Bill Gates, il lockdown

Durante un’intervista al Washington Post, Bill Gates ha voluto parlare all’America sostenendo che ci sono ancora possibilità di prendere decisioni importanti per sconfiggere il coronavirus. Il miliardario, oggi impegnato con la fondazione Bill e Melinda Gates, ha voluto suggerire tre passi per poter debellare il covid a partire dal lockdown totale negli Stati Uniti, che oggi ricordiamo è il paese con più contagi in assoluto, circa 220mila. Il primo suggerimento, quindi, riguarda la possibilità di chiudere tutto, anche quelle spiagge e ristoranti ancora aperti, come ha denunciato Gates che sottolinea come: “Finchè il numero dei casi non comincia a scendere in tutta l’America, e potrebbero volerci dieci settimane o oltre, nessuno deve essere in grado di fare business come al solito o di allentare lo shutdown. Qualsiasi confusione in questa materia aumenterà solo i danni economici, aggraverà il rischio di ricadute e aumenterà il numero di morti“. E’ quindi fondamentale procedere ad una chiusura totale, un pò come era accaduto in Cina, a Wuhan, dove le restrizioni sono state molto pesanti ma hanno portato a risultati veri.

Più tamponi, cure e vaccini certi

Il fondatore di Microsoft ha poi spiegato che sarà fondamentale fare più tamponi, quindi aumentare i test, come nel caso di New York intenzionata ad effettuare 20mila tamponi al giorno.

Non in ultimo il miliardario confida in vaccini e cure ma anche in questo caso servono dati certi. Le prime dosi dovranno andare a chi ne ha più bisogno, quindi personale sanitario o persone più a rischio che operano a contatto con il pubblico o più fragili. Non in ultimo, nella lettera al Washington Post, Gates consiglia di non alimentare il panico, dovrebbero essere i leader ad infondere maggiore sicurezza, evitando allarmismi. 

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