La puntata di Ballarò andata in onda ieri, 15 gennaio 2013, è dedicata alle elezioni e alla campagna elettorale. Si tratta di una puntata più breve del solito (proprio per far spazio alle Tribune elettorali) ma molto intensa e concentrata. Sul finale è andata in onda un’intervista live a Pierluigi Bersani che ha anche commentato in diretta i risultati dei sondaggi di Nando Pagnoncelli. La sua partecipazione non fa clamore come quella di Berlusconi e proprio su questo ironizza Maurizio Crozza nella sua copertina (Copertina Maurizio Crozza, puntata di Ballarò del 15 gennaio 2013).

In studio tre leader Gianfranco Fini per FLI, Giulio Tremonti della lista “Lavoro e libertà” e Antonio Ingroia della lista “Rivoluzione civile” si affrontano in dibattito che ha come tema centrale la crisi economica e le prospettive del Paese in base a quelle che sono le promesse in campagna elettorale. Ad alimentare il dibattito in studio ci sono anche l’economista Alberto Quadrio Curzio, la giornalista e conduttrice tv Lucia Annunziata ed il ministro degli Esteri olandese Frans Timmermans.

Abolire l’Imu: in campagna elettorale tutti i partiti vogliono abolirlo

Uno dei punti su cui verte la campagna elettorale di diversi partiti, anche di ideologia diversa, è l’abolizione dell’Imu. Ieri sera il primo a ribadire l’urgenza di questo provvedimento è stato Tremonti. Fini gli fa notare che è stato proprio lui, con Berlusconi, a prevederne l’introduzione ma l’ex ministro dell’Economia precisa che, secondo gli intenti della norma originaria, non sarebbe dovuto entrare in vigore prima del 2014 e che comunque non avrebbe colpito la prima casa. Tremonti accusa quindi Monti di averne fatto un utilizzo sbagliato. Sulla questione Imu anche Ingroia non ha dubbi: occorre abolirlo e sostituire l’entrata con una patrimoniale. Sull’iniquità delle aliquote interviene anche l’economista Alberto Quadrio Curzio: “L’Imu doveva essere dosata con maggiore attenzione soprattutto per le classi meno abbienti“.

Tagli alla casta: nessuno tocchi i privilegi dei politici

L’imprenditrice Antonella Nonino concorda con l’economista e si dice anche disponibile alla patrimoniale anche se “la classe politica non sta dando esempio di tagliare le loro spese“. A questo proposito Fini anticipa che nel triennio 2012-14 la Presidenza della Camera risparmierà 150 milioni di euro. Viene da chiedersi perché quando si tratta di tagli alla politica, ad eccezione dei consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle in Sicilia, le rinunce non sono mai immediate ma sempre promesse per il futuro. Sembra di sentire le parole di Berlusconi da Ilaria D’Amico. Per il Presidente della Camera per pareggiare i conti pubblici bisogna insistere sull’evasione fiscale e sulla lotta alla corruzione.

Accordo Berlusconi-Maroni per la regione Lombardia: le tasse pagate dai milanesi restino a casa

I punti principali dell’accordo tra Berlusconi e Maroni per le prossime elezioni prevedono l’aumento (dall’attuale 66% al 75%) della percentuale di tasse pagate in Lombardia che resteranno nel territorio. Secondo il leader della Lega nord questa misura, comportando un’entrata aggiuntiva di circa 16,5 miliardi in più l’anno, permetterà di abolire in Lombardia Irap, bollo auto, ticket sanitario, accisa regionale sulla benzina e di fornire i libri gratuitamente agli studenti delle scuole elementari e medie.

Intervista a Bersani: i punti prioritari nel programma del Pd

La puntata standard di Ballarò termina e si apre la parentesi dedicata a Bersani (Bersani a Ballarò: ridurre IMU e tasse). Il leader del Pd anticipa subito che quest’anno, qualora dovesse governare, non sarebbe in grado di rinunciare alle entrate dell’Imu ma promette una rimodulazione in base al patrimonio. Il criterio prevede una base di partenza di 1, 3 milioni euro in base al valore catastale. Una delle riforme più urgenti individuate dal Pd è quella a favore degli esodati: la riforma Fornero è stata infatti troppo pesante.

La prospettiva futura è quella di un modello più flessibile in uscita. Sulla questione Fiat Bersani sottolinea che è necessario un chiarimento e, per l’economia italiana, pur sostenendo le aziende italiane, non esclude a possibilità di investitori stranieri. Pronti anche progetti di legge per i tagli alla spesa e il conflitto di interessi (con una legge anticorruzione). Bersani insiste anche sul riconoscimento della cittadinanza ai figli di immigrati (riforma chiesta con priorità dal 5% degli elettori che hanno risposto al sondaggio di Ballarò): “Voglio chiedere a Maroni se è degno di un Paese civile se due ragazzi che studiano e vivono qui non siano cittadini italiani. E’ una vergogna.”