In settimana, il Consiglio Di Amministrazione della Juventus ha dato il via libera all’aumento di capitale deliberato dall’assemblea degli azionisti che partirà in data 29 novembre e si concluderà il 16 dicembre. Saranno offerte in opzione ai soci 1.197.226.782 azioni al prezzo cadauno di 0,334 euro, di cui 0,01 euro a titolo di capitale e 0,324 euro a titolo di sovrapprezzo. Il controvalore dell’aumento sarà pari, quindi, a poco meno di 400 milioni di euro (399,873 milioni).

Il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni risulta a sconto del 35,32% sul TERP (“Theoretical Ex Right Price”), cioè sul prezzo di chiusura di venerdì scorso, prima della fissazione del prezzo da parte del CDA.

Exor, azionista della società Juventus al 63,8% e holding della famiglia Agnelli nelle sue varie diramazioni, si è impegnato a partecipare pro-quota all’aumento per 255 milioni, di cui 75 milioni già versati. Goldman Sachs, JP Morgan, Mediobanca e Unicredit agiranno in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners. Copriranno per intero la quota di azioni eventualmente rimaste inoptate da parte degli azionisti diversi da Exor, cioè per un controvalore massimo di 144,9 milioni.

Aumento capitale Juventus e conti in rosso

L’aumento di capitale Juventus servirà ad abbattere l’indebitamento finanziario e a colmare il fabbisogno per la stagione in corso. Il primo risulta salito a 389 milioni di euro, accresciuto dalla voragine dei conti del club, il quale ha chiuso l’esercizio 2020/2021 con un passivo di 210 milioni. Per la stagione corrente, invece, la perdita attesa è di 148 milioni. Nel primo trimestre (luglio-settembre), il rosso è diminuito di 51,2 milioni, ma restando altissimo: 64,7 milioni.

Sta di fatto che siamo al secondo aumento di capitale per la Juventus nel giro di due anni e per complessivi 700 milioni. Una cifra immensa, che denota le difficoltà finanziarie del club in questi anni, acuite dalla pandemia, ma che erano sorte già a seguito del maxi-investimento realizzato con l’acquisto di Cristiano Ronaldo.

Peraltro, la cessione del portoghese di fine agosto graverà sui conti del semestre per una quindicina di milioni.

Alla notizia del via libera alla ricapitalizzazione, il titolo Juventus a Piazza Affari è crollato a doppia cifra. A scatenare le vendite non è stata l’operazione in sé, arcinota da svariati mesi, quanto lo sconto praticato sul prezzo delle azioni. Al momento, la società bianconera in borsa capitalizza meno di 830 milioni, comprensivi dei 300 milioni di aumento varato due anni fa. Raggiunse l’apice di circa 1,5 miliardi nell’aprile 2019, prima di iniziare la forte discesa con la sconfitta casalinga in Champions League contro l’Ajax. E dopo essere stata travolta dal Chelsea per 4 reti a 0 nella serata di martedì scorso, il titolo ha accentuato le perdite, pur non drammaticamente.

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