Sono sempre più pericolose le truffe dell’Rc auto, in cui il malcapitato guidatore stipula un’assicurazione senza sapere che si tratta di una polizza fake. L’ultima in ordina cronologico riguarda un pensionato della provincia di Torino, che qualche mese fa ha stipulato un’assicurazione ma ha scoperto poco dopo di essere rimasto vittima di una truffa. A raccontarlo è stato il programma di La7 Tagada. 

Come funziona la truffa dell’Rc auto

Come funziona la truffa dell’Rc Auto? Di recente, l’Ivass ha diffuso una black list di siti truffa che fingono di vendere assicurazioni auto (Rc auto con truffa: 12 siti che vendono assicurazioni false da cui stare alla larga)  ma nonostante tutto continuano ad essere moltissime le segnalazioni di automobilisti che senza volerlo acquistano polizze fake con la conseguenza di rimanere senza soldi e senza rc auto.

Il programma di La 7 ha raccontato la storia di un pensionato della provincia di Torino che qualche mese fa, fidandosi di una pubblicità online, ha stipulato la polizza alla metà del prezzo del costo di quella che aveva prima. L’uomo ha detto di aver pagato tramite Postepay e di essere rimasto dapprima dubbioso sul nome del destinatario della polizza ma, pensando che la compagnia fosse affidabile, non ha dato peso a tutto ciò, nemmeno quando ha visto che non gli era arrivata la documentazione. Tutto è cambiato quando un giorno ha ricevuto la visita dei carabinieri che lo hanno avvertito di essere rimasto vittima di una vera e propria truffa. 

Come difendersi

A spiegare come difendersi da queste truffe, che ripetiamo, sono sempre più numerose, è stato Umberto Guidoni dell’Ania, intervenuto durante il programma di La7. Prima di tutto è bene diffidare dal prezzo troppo basso della polizza. Se le condizioni rimangono le stesse ma il costo dell’rc auto è dimezzato nell’utente dovrebbe accendersi una lampadina sul possibile rischio a cui si va incontro.

Stessa cosa per il pagamento su carta ricaricabile. Infatti le compagnie dovrebbero pretendere il pagamento tramite conto corrente e non su una carta ricaricabile come una postepay. Per difendersi dalle truffe è bene controllare che la compagnia con cui si sta stipulando l’assicurazione è iscritta al registro Ivass e nello stesso momento controllare che il sito da cui si sta acquistando la polizza non faccia parte della lista nera aggiornata dell’Ivass. 

Da fonti Ivass inoltre apprendiamo che: “Non si tratta di vere e proprie truffe on-line, il sito internet del falso intermediario (no compagnia) è un mero specchietto per allodole. On-line, in questo caso, non si acquista nulla. L’interlocuzione con il cliente/vittima prosegue via WhatsApp o mail e la truffa si consuma quando al cliente viene chiesto il pagamento del premio tramite ricarica di una carta di credito ricaricabile. Nessun vero intermediario può chiedere soldi su carte di credito ricaricabili, è una condotta tassativamente vietata. Il numero verde IVASS 800-486661 è a disposizione per dare utili consigli.   Altri consigli per difendersi sul sito dell’IVASS www.ivass.it , sul canale YouTube della Banca d’Italia”.

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