Via libera alle lauree professionalizzanti che aiutano gli studenti a trovare lavoro con maggiore facilità. L’italia, anche secondo indagini recenti, dal punto di vista degli istituti universitari non è al passo con altri paesi europei dove la conoscenza teorica viene accompagnata dalla pratica. Molti laureati non hanno neppure svolto attività di tirocinio durante il percorso di studi, un deficit che le lauree professionalizzanti vogliono colmare. I corsi, che prenderanno il via dal prossimo anno accademico, mirano fortemente al mondo del lavoro e non solo a quella teoria che le Università italiane molto spesso propinano senza nessun (o poco) riscontro pratico.

Come funzionano le lauree professionalizzanti

Le lauree professionalizzanti vogliono cambiare il mondo accademico e aiutare gli studenti a trovare più facilmente lavoro una volta completati gli studi. I corsi si basano su due anni teorici con la formazione classica universitaria e un anno pratico con tirocini sul campo. Le università, le quali potranno creare un corso accademico, dovranno stringere degli accordi con le imprese e gli ordini professionali in cui gli studenti dovranno affrontare i tirocini. Rispetto ai corsi classici, dunque, non soltanto un anno dedicato alla pratica ma anche il limite di accesso: per ogni corso potranno accedere 50 studenti e una volta completato, gli istituti avranno il compito di monitorare gli sbocchi occupazionali ad un anno dalla laurea con un target fissato all’80%. Lo scopo delle lauree professionalizzanti è bloccare il fenomeno dell’abbandono degli studi universitari e ovviamente creare un tessuto imprenditoriale a livello locale. Dall’anno accademico 2018/2019 partiranno 15 corsi nelle aree Ingegneria, Edilizia e Territorio e Energia e Trasporti.

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Le università che hanno aderito

Per adesso le Università che hanno aderito al progetto sono: Bologna con Ingegneria meccatronica, Bolzano con Ingegneria del legno, Politecnica delle Marche con Tecnico della costruzione e gestione del territorio, Modena con Ingegneria per l’industria intelligente, Firenze con Tecnologie e trasformazioni avanzate per il settore legno, arredo ed edilizia, Padova con Tecniche e gestione dell’edilizia e del territorio, Udine con Tecniche dell’edilizia e dell’ambiente, Siena con il corso Agribusiness, Sassari con Gestione energetica e sicurezza, Salento con Ingegnerie delle tecnologie industriali, Bari con Gestione del territorio, Palermo con Ingegneria della sicurezza, Napoli con Gestione del territorio, Conduzione del mezzo navale e ingegneria meccanica e Palermo con Ingegneria della sicurezza.

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