Grazie alla modifica delle norme sul possesso di armi e permessi, il decreto legislativo 104, pubblicato il 10 agosto scorso, detenere un’arma in casa sarà più facile. Con questa norma non solo sarà più facile detenere armi, ma non ci sarà, ad esempio, l’obbligo di avvisare i conviventi nel momento in cui si decide di detenere un’arma.

Armi e omicidi, i numeri italiani

In Italia, secondo Infodata de Il Sole 24 Ore, si contano tra 4 e i 10 milioni di armi da fuoco, in base ai dati dello Small Arms Survey di qualche anno fa.

Nonostante i numeri sono molto differenti rispetto a quelli americani, dove i possessori di armi sono molti di più, 270 milioni circa, l’Italia è il primo paese del G8 per numero di delitti commessi con armi da fuoco rapportati a 100mila abitanti. Nel nostro paese, per l’esattezza, si registrano 0.71 omicidi ogni 10mila abitanti. L’Italia è il paese con più armi, dopo Francia e Germania, rispettivamente 19 e 25 milioni, mentre Spagna e Inghilterra e Galles risultano i paesi dove questo numero risulta più basso, per un totale di 3,4 milioni. In Svizzera, addirittura, il numero fa impressione se pensiamo alla popolazione, infatti in terra elvetica si è registrato un indice pari a 45.7 armi ogni 100 persone.  

Nel Report della commissione europea sulle armi da fuoco vengono analizzate anche le motivazioni dietro la detenzione di queste. Emerge che una delle motivazioni più importanti è legata alla caccia per il 35% degli intervistati, oppure motivi legati alla professione per il 29%.

Quanto costa tenere un’arma in Italia?

Quanto costa avere un’arma in Italia? Il porto d’armi per difesa personale ha un prezzo di 132 euro, la licenza ha una durata di 5 anni. I costi delle armi dipendono dal tipo: ci vogliono, ad esempio,  400 euro per una Beretta 92Fs, 850 euro per la pistola Smith & Wesson modello 637 o 1500 euro per un’arma automatica o semiautomatica.

Ti potrebbe interessare anche: Spese armi militari: Italia tra le nazioni che spendono di più, ecco la classifica