L’alleanza tra Pd e Movimento 5 Stelle, sebbene difficile da mettere in pratica, è vista da molti come l’unica alternativa all’ingovernabilità (Elezioni 2013: ingovernabilità al Senato. Movimento 5 Stelle primo partito). Bersani ci sta provando in tutti i modi (anche perché sa che l’unica alternativa sarebbe trovare accordi con il Pdl il che potrebbe essere l’ennesimo autogoal che porterebbe a sgretolare anche quel residuo di credibilità e fiducia che gli elettori gli hanno riconosciuto in queste elezioni).

Punti di contatto tra il programma del Movimento 5 Stelle e le proposte del Pd

Secondo alcune fonti Bersani avrebbe stilato un piano di intervento composto di otto punti per dimostrare al portavoce del Movimento 5 Stelle una comunione di intenti con il Pd e ottenere la fiducia al Senato (dove l’ago della bilancia è rappresentato proprio dal M5S).

Nell’ordine le priorità, nel caso in cui Giorgio Napolitano conferisse l’incarico a Bersani, saranno: 1)      riforma della legge elettorale; 2)      taglio dei costi della politica e riduzione del numero dei parlamentari; 3)      conflitto di interessi; 4)      nuova legge anticorruzione per ristabilire la condizione pre legge Severino e, quindi riformulare il  reato di autoriciclaggio, alzare i massimali e i minimali della pena per il falso in bilancio e inserire il nuovo reato voto di scambio; 5)      riduzione delle spese militari; 6)      rimborso dei crediti delle aziende nei confronti della Pubblica Amministrazione; 7)      esenzione Imu per la prima casa fino a 500 euro; 8)      interventi urgenti per l’occupazione e la crescita. Pare che “palio” per il Movimento 5 Stelle ci siano anche delle cariche ma Grillo ha ripetuto di non essere attirato da una poltrona comoda. Sicuramente tra gli otto punti nel programma ci sono interventi cari al Movimento 5 Stelle ma mancano alcune di quelle che i  grillini hanno indicato come priorità, ovvero l’eliminazione retroattiva del rimborso elettorale e il reddito di cittadinanza (Reddito di cittadinanza: ecco dove Beppe Grillo troverà i soldi).
 

Grillo alla Bbc: accordo più facile tra Pd-Pdl bersani morto che parla

Beppe Grillo non farà inciuci e si dice convinto di un imminente accordo tra Pd e Pdl il che potrebbe verosimilmente portare a nuove elezioni entro un anno. Il leader genovese lo ha detto ai microfoni della Bbc: “Il M5S non darà alcun voto di fiducia al Pd (né ad altri). Voterà in aula le leggi che rispecchiano il suo programma chiunque sia a proporle”. Nessuno schieramento a priori quindi ma solo la valutazione di proposte costruttive (perché il bene dell’Italia non è né di destra né di sinistra). E che Grillo non sia disposto a cedere a facili lusinghe è chiaro dalla durezza delle sue parole contro l’atteggiamento di Bersani: “è uno stalker politico. Da giorni sta importunando il M5s con proposte indecenti invece di dimettersi, come al suo posto farebbe chiunque altro”.