Il Decreto Legge n. 84 del 2025, meglio noto come “Decreto Fiscale”, introduce una rilevante novità in ambito tributario per quanto concerne la scadenza della Dichiarazione Redditi 2024, riferita all’anno d’imposta 2023. L’articolo 12 del provvedimento ha disposto una sorta di “proroga” dei termini di presentazione, legittimando il differimento dell’adempimento fiscale senza l’applicazione di sanzioni.
Tale intervento si è reso necessario a causa di specifici disservizi che hanno compromesso il corretto funzionamento del sistema informativo dell’Agenzia delle Entrate.
Dichiarazione redditi 2024: l’estensione dei termini non è proroga
In base a quanto stabilito dal citato articolo 12, la scadenza ordinaria del 31 ottobre 2024 per l’invio telematico della Dichiarazione Redditi 2024 non rappresenta più un termine perentorio.
A seguito delle criticità tecniche emerse nel sistema dell’Amministrazione finanziaria, è stato previsto che tutte le dichiarazioni inviate entro l’8 novembre 2024 debbano considerarsi tempestive e pienamente valide.
Questa specie di “proroga”, pur non formalizzandosi in un nuovo calendario fiscale strutturale, assume comunque rilevanza per tutti i contribuenti e gli intermediari fiscali che si sono trovati impossibilitati a rispettare la deadline originaria. L’intervento normativo ha infatti valore retroattivo: viene riconosciuta la validità legale delle dichiarazioni inviate entro l’8 novembre, anche se formalmente oltre la data inizialmente stabilita.
Opportuno specificare che non dovrebbe trattarsi di una proroga vera e propria. Ciò significa che, l’eventuale tardità della dichiarazione, ossia la decorrenza dei c.d. 90 giorni previsti oltre il termine ordinario, decorrerebbero, comunque, dal 31 ottobre 2024.
Effetti sulla disciplina sanzionatoria
Un aspetto centrale della disposizione riguarda la gestione delle sanzioni collegate alla tardiva presentazione della dichiarazione. Normalmente, l’invio effettuato entro i 90 giorni successivi alla scadenza comporta l’irrogazione di una sanzione amministrativa ridotta pari a 25 euro.
Tuttavia, grazie alla norma di cui al Decreto Fiscale, coloro che hanno trasmesso la Dichiarazione Redditi 2024 oltre il 31 ottobre ma entro il giorno 8 novembre non sono soggetti a questa penalità.
Di conseguenza, la finestra temporale compresa tra il 31 ottobre e l’8 novembre è stata equiparata, ai fini giuridici e fiscali, alla scadenza regolare. In termini pratici, ciò significa che nessun obbligo accessorio sanzionatorio grava sui contribuenti rientranti in tale intervallo di tempo.
Dichiarazione redditi 2024 entro l’8 novembre: niente rimborso per sanzione versata
Un ulteriore dettaglio specificato dal legislatore nell’art. 12 del decreto Fiscale riguarda i contribuenti che, prima della pubblicazione del decreto, hanno già proceduto al versamento della sanzione da 25 euro per dichiarazione tardiva. Nonostante l’intervento sanante operato ex post, non è previsto alcun diritto al rimborso per gli importi già corrisposti a titolo di sanzione.
Questa previsione esclude, dunque, la possibilità di recuperare le somme eventualmente versate, anche se il comportamento del contribuente rientra ora in un contesto di piena regolarità formale. L’assenza di un meccanismo restitutorio è giustificata dalla natura emergenziale e transitoria della norma.
Riassumendo
- Il decreto Fiscale sposta all’8 novembre 2024 la validità di invio della Dichiarazione Redditi 2024.
- Nessuna sanzione per invii tra 1° e 8 novembre 2024.
- La proroga è dovuta a disservizi informatici dell’Agenzia delle Entrate.
- I 25 euro già pagati per sanzione non saranno rimborsati.
- La norma tutela i contribuenti in buona fede colpiti da problemi tecnici.