Chiesta dal Ministero del Lavoro, e ottenuta dalla Commissione Europea, la proroga di 6 mesi della c.d. “Decontribuzione Sud”. Ossia l’esonero contributivo per le aziende del sud Italia. Anche se introdotta e prevista fino al 2029, tuttavia, configurandosi come “Aiuto di Stato”, tale misura, necessita dell’autorizzazione della Commissione UE per la sua continuità applicativa.
Noto anche come bonus contributi, il beneficio è stato previsto con la legge di bilancio 2021 (Legge n. 178/2020) ed ora è stato reso in vigore, grazie alla proroga, fino al 30 giugno 2024.
Decontribuzione sud: ammessi ed esclusi
Il bonus “Decontribuzione Sud” si concretizza in un esonero contributivo destinato ai datori di lavoro settore privato per i propri lavoratori dipendenti. Non possono godere del beneficio:
- enti pubblici economici;
- istituti autonomi case popolari trasformati in enti pubblici economici ai sensi della legislazione regionale;
enti trasformati in società di capitali, ancorché a capitale interamente pubblico, per effetto di procedimenti di privatizzazione; - ex istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza trasformate in associazioni o fondazioni di diritto privato, in quanto prive dei requisiti per la trasformazione in aziende di servizi alla persona (ASP), e iscritte nel registro delle persone giuridiche;
aziende speciali costituite anche in consorzio ai sensi degli articoli 31 e 114 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, di cui al d. lgs. 18 agosto 2000, n. 267; - consorzi di bonifica;
- consorzi industriali;
- enti morali;
- enti ecclesiastici.
La misura dello sgravio
Deve, trattarsi di aziende situate nel Mezzogiorno d’Italia. La misura dello sgravio attuale è del 30%. Se la Commissione UE concederà autorizzazione anche per gli anni che verranno, la percentuale di esonero prevede un trend decrescente, visto che sarà del:
- 20% dei contributi per gli anni 2026 e 2027
- 10% per il 2028 e 2029.
Si tenga presente che il beneficio dello sgravio contributivo interessa solo quelli previdenziali. Esclusi, invece, i premi e contributi INAIL.
Le regioni dove si applica la decontribuzione sud
La Decontribuzione Sud ai applicala a tutti i rapporti di lavoro subordinato, sia instaurati che da instaurare, purché sia rispettato il requisito di ubicazione del datore di lavoro nel Mezzogiorno, ed in particolare nelle regioni:
- Abruzzo
- Basilicata
- Calabria
- Campania
- Molise
- Puglia
- Sardegna
- Sicilia.
Sono esclusi i rapporti di lavoro agricolo e domestico.
Riassumendo
- la decontribuzione sud è l’esonero contributivo che i datori di lavoro possono avere per i propri dipendenti
- è stata prevista con la legge di bilancio 2021
- è soggetta all’autorizzazione della Commissione UE
- la Commissione UE ha concesso la proroga decontribuzione sud fino al 30 giugno 2024 (Comunicato Ministero Lavoro 19 dicembre 2023)
- la misura dello sgravio è del 30%.