Lieve calo per il debito pubblico italiano nel mese di settembre. Rispetto ad agosto risulta essersi contratto di 422 milioni di euro, scendendo a 3.080,917 miliardi. Nel dettaglio, lo stato ha registrato un fabbisogno di 26,068 miliardi e al contempo ha ridotto le sue disponibilità liquide di 26,669 miliardi. La rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione, gli scarti di emissione e le variazioni del cambio hanno inciso al rialzo per 179 milioni complessivi.
Scorte di liquidità in forte calo
Per essere più chiari, dai dati pubblicati dalla Banca d’Italia è emerso quanto segue: a settembre il debito italiano è rimasto sostanzialmente invariato. Da un lato le spese dello stato sono risultate molto superiori alle entrate, ma dall’altro il Tesoro ha ridotto le scorte di liquidità accumulate nei mesi precedenti.
Queste sono scese a 45,431 miliardi, pur sempre superiori ai 40,28 miliardi di un anno prima.
Boom di BTp tra investitori stranieri
Nei primi nove mesi dell’anno il fabbisogno statale ha sfiorato i 102 miliardi, risultando in rialzo dai quasi 101 miliardi di un anno primo. Interessanti i dati sui detentori dei titoli di stato e che sono riferiti ad agosto. Le famiglie italiane hanno incrementato le loro esposizioni di 4,234 miliardi a 396,399 miliardi e incidendo per il 15,4% del debito complessivo. Più contenuto nel mese è stato l’aumento tra gli investitori stranieri: +1,316 miliardi a 849,672 miliardi. In questo caso, l’incidenza si è attestata al 33%.
Su base annua, tuttavia, sono i secondi ad avere dominato con un incremento delle detenzioni per quasi 125 miliardi, assorbendo il 106% dell’aumento netto del debito nel periodo. Le famiglie hanno accresciuto gli acquisti netti di quasi 30 miliardi, un quarto del maggiore stock annuale. In pratica, le emissioni di debito italiano sono state più che coperte nell’ultimo anno dai soli investitori stranieri.
Questi sono tornati in grande stile sul mercato tricolore: +86,2 miliardi di bond sovrani da inizio anno.
Debito a fine anno sui livelli di settembre?
Per quanto riguarda il debito di settembre, al netto delle scorte è risultato in crescita su base annua di quasi 113 miliardi. Un dato elevatissimo, corrispondente a una crescita media mensile di 11,3 miliardi. Cosa aspettarsi da qui a fine anno? In base alle stime dello stesso governo sul rapporto tra debito e Pil, lo stock dovrebbe aggirarsi a dicembre attorno ai numeri di settembre o possibilmente poco sopra.
Il successo dell’emissione del BTp Valore 2032 ad ottobre ci conferma il forte appeal che i titoli di stato mantengono tra le famiglie italiane. Tale dato farà lievitare ulteriormente le detenzioni retail, anche se dovremo attendere il mese di gennaio per visualizzarlo all’interno dei dati sul debito. Entro fine anno la soglia dei 400 miliardi sarà ampiamente superata.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

