Il debito pubblico italiano a giugno di quest’anno ha segnato un ennesimo record storico, salendo a 3.070,744 miliardi di euro. Rispetto al dato di maggio, che è stato leggermente rivisto, si è trattato di un aumento di 18 miliardi. Esso è stato determinato sostanzialmente dal fabbisogno dello stato di circa 18,1 miliardi e dall’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro per 800 milioni. Al contrario, la variazione del tasso di cambio, la rivalutazione dei titoli di stato agganciati all’inflazione e gli scarti di emissione hanno compresso lo stock di 900 milioni.
Al netto delle variazioni subite dalle scorte di liquidità, il debito a giugno risultava in crescita di 115 miliardi su base annua.
Parliamo di un incremento medio mensile nell’ordine dei 9,6 miliardi. Molto elevato. E i dati riferiti a maggio vedono in calo le detenzioni dei titoli di stato in mano alle famiglie residenti per 7 miliardi a 383,76 miliardi. La loro quota sul totale dei bond in circolazione è scesa dal 15,3% di aprile al 15,1%. Viceversa, continua a crescere lo stock in mano agli investitori stranieri: +1,95 miliardi a 820,4 miliardi. La loro quota è salita dal 32% al 32,3%.
L’aggiornamento della Banca d’Italia non tiene ancora conto dell’ultima emissione del BTp Italia giugno 2032 (ISIN: IT0005648255), che ha attirato ordini per 6,53 miliardi dalle sole famiglie e altri 2,26 miliardi dagli investitori istituzionali. La pubblicazione dei dati a settembre ci segnalerà l’andamento dei titoli del debito pubblico nel mese di giugno tra le famiglie. Probabile che le detenzioni tornino a salire, anche se il boom è alle spalle. Ciononostante, i rendimenti si stanno stabilizzando sul tratto medio-lungo della curva dei tassi, consentendo ai risparmiatori di continuare ad approfittare di offerte relativamente ancora allettanti.
giuseppe.timpone@investireoggi.it

