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Ddl conti correnti approvato all’unanimità, attenti a cosa c’è dietro

La Camera ha approvato ieri il Ddl Conti Correnti all'unanimità, ma i maggiori diritti per risparmiatori rischiano di essere illusori.
4 mesi fa
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Ddl Conti Correnti
Ddl Conti Correnti © Licenza Creative Commons

Con un voto eccezionalmente unanime, la Camera dei Deputati ha approvato ieri con 254 favorevoli il cosiddetto Ddl Conti Correnti. Una vittoria per i risparmiatori italiani, ai quali le banche non potranno negare il diritto di accendere un conto corrente. A carico delle seconde ci sarà un obbligo a contrarre. Non potranno retrocedere nel caso di saldi attivi. Gli unici due motivi per i quali sarà ancora loro consentito di negare al cliente tale diritto consistono nell’osservazione delle norme sull’antiriciclaggio e contro il terrorismo. E il diniego deve essere messo per iscritto entro dieci giorni dalla richiesta di apertura del cliente.

Apparente vittoria per i risparmiatori

Il Ddl Correnti, che ancora per diventare legge deve essere approvato al Senato, viene festeggiato dai partiti come una vittoria per i risparmiatori. E’ sancito finalmente per legge il diritto a possedere un conto corrente, che ai giorni nostri è diventato quasi imprescindibile ai fini dell’inclusione sociale ed economica. Ma quella che può passare sul piano mediatico come una vittoria senza se e senza ma del cittadino, non è detto che si riveli esattamente così.

Il principio contenuto nel Ddl Conti Correnti si presta a un’interpretazione sibillina. Se il cliente ha diritto ad avere un conto corrente, significa che di questi non si può fare a meno. Sappiamo che nella vita pratica è senza dubbio così. E se il legislatore, anche senza volerlo, stesse fissando implicitamente il principio che il conto corrente nei fatti diverrà obbligatorio? E’ l’annosa questione dei pagamenti elettronici. Parte dell’opinione pubblica e delle istituzioni ritiene che debbano essere resi obbligatori, perlomeno sopra certe cifre non elevate.

Con ciò vorrebbero contrastare l’economia sommersa, portando alla progressiva abolizione del contante.

Ddl Conti Correnti cavallo di Troia?

Prerequisito fondamentale perché il legislatore possa imporre l’obbligo di pagare con carta o app, cioè in modalità tracciabile, è che tutti dispongano di un conto corrente. In caso contrario, l’obbligo rimarrebbe sulla carta e/o porterebbe all’esclusione sociale di una fetta di persone, specialmente meno abbienti ed immigrati. Il Ddl Conto Correnti potrebbe trasformarsi involontariamente in un cavallo di Troia. Ora che tutti potranno accedere a un conto in banca, sarà più facile costringerli a pagare senza l’uso del contante. E questo indipendentemente dalle intenzioni di chi si è battuto per questo provvedimento, cioè la Lega.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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