Quanto versato sul proprio conto corrente potrebbe essere oggetto di accertamento da parte del Fisco. L’accertamento non riguarda soltanto bonifici ricevuti da altre persone ma anche i versamenti effettuati senza giustificazione sul proprio conto corrente. Quanto detto vale sia per gli imprenditori che per i liberi professionisti ma anche per i privati cittadini.
A chiarirlo una recente sentenza della Corte di Cassazione, la numero 19806 del 9 agosto 2017, con la quale i giudici hanno evidenziato che anche i lavoratori dipendenti devono giustificare all’Agenzia delle Entrate i soldi versati sul proprio conto corrente in caso di controllo bancario.
Depositi conto corrente: cosa controllare
Somme versate ingiustificatamente sul proprio conto corrente potrebbero far presumere al Fisco evasione fiscale, dalla quale il contribuente deve difendersi.
Come si, fa, quindi, a giustificare ogni versamento? E’ bene specificare che se un contribuente è libero di prelevare dal proprio conto corrente qualsiasi somma senza doverne giustificare l’utilizzo, è vero altrettanto che ogni deposito effettuato sul proprio conto corrente deve essere giustificabile in caso di controlli bancari e a fornire la prova che non si tratta di evasione fiscale deve essere il contribuente stesso, prova, che in ogni caso, deve essere scritta e testimoniale: non basta, quindi, una dichiarazione di un testimone. I controlli sul conto corrente, quindi, possono essere effettuati nei confronti di tutte le persone fisiche, anche di quelle non titolari di reddito di impresa, e limitatamente solo ai versamenti.