Con un solo gesto hai deciso della tua pensione futura e forse non lo sapevi

La pensione futura: se hai fatto la scelta giusta per tempo arriva prima! Cosa ci insegnano la storia di Maria e di Tiziana
2 anni fa
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foto @ pixabay

La pensione anticipata è una strada stretta stretta in cui passano poche persone. A volte basta una scelta, magari inconsapevole in quel momento, per perdere il diritto alla pensione futura e mangiarsi le mani anche ad anni di distanza. Oggi vi raccontiamo due storie inventate di donne ipotetiche che per un soffio hanno perso il diritto ad andare in pensione prima.

Un errore in gioventù che ti ha fatto perdere il treno Opzione Donna

Partiamo dai requisiti anagrafici e contributivi previsti per l’accesso ad Opzione Donna 2023.

60 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022 (con uno sconto a 58 anni per chi ha 2 o più figli e a 59 per le mamme di un figlio unico). Immaginiamo che la signora Maria abbia compiuto 60 anni lo scorso anno. Potrà accedere ad Opzione Donna? A conti fatti significa che nel 1987, a 25 anni di età, dovrebbe aver iniziato a versare i contributi. A quella giovane lavoratrice però venne proposto di lavorare in nero guadagnando di più e per 5 anni accettò. Poi nacque suo figlio, restò senza lavoro e senza tutele a 30 anni. Rientrata dalla maternità ha cercato un lavoro con contratto per essere assunta regolarmente. Quei 5 anni di lavoro in nero, però, sono stati fatali per essere esclusa da Opzione Donna.

Licenziarsi o dimettersi: pensa alla pensione!

Tiziana era stanca del suo lavoro e delle condizioni che il capo imponeva. Dopo l’ennesima lite si dimette pur essendo a ridosso della pensione. Resta così a 58 anni senza un lavoro e senza un’entrata, se non la Naspi. Se avesse dato retta al suo avvocato che le aveva consigliato di parlare con il datore e giungere al licenziamento evitando le dimissioni, avrebbe avuto più facilmente accesso alla pensione anticipata donne.

Come pensare alla pensione futura

Questi due scenari potrebbero sembrare storielle banali. Del resto quando ci sono dei requisiti fissati a paletti chi resta fuori lo fa spesso per un soffio.

E’ come il bambino nato nella prima settimana di gennaio ed escluso dalla graduatoria scuola perché anticipatario. Nel caso della pensione però questi racconti ci aiutano a fare una riflessione. Pensare sul lungo termine è possibile. Ci sono requisiti che non dipendono da noi e altri che invece possiamo perfezionare facendo la scelta giusta. Solo che non sempre è facile perché siamo più portati a pensare alle conseguenze nell’immediato che alla pensione futura, soprattutto quando la vediamo lontana. E’ lo stesso meccanismo per il quale molti italiani iniziano a pensare alla pensione complementare troppo tardi.

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