Come trasformare il balcone in veranda con il bonus

Il bonus veranda diventa più facile. Ecco come trasformare il balcone in un ambiente chiuso con vetrata e sfruttare la detrazione fiscale
2 anni fa
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Bonus veranda, da oggi più facile trasformare il balcone

Si amplia l’elenco dei lavori da poter fare in edilizia libera. Quindi, senza dover chiedere il titolo abilitativo al comune. Si aggiunge l’installazione di vetrate panoramiche amovibili. Questo significa anche più facilità nell’accesso al bonus veranda, ossia la detrazione fiscale del 50% prevista a fronte di lavori finalizzati al risparmio energetico.

E’ il decreto Aiuti bis (art. 33 quater), definitivamente convertito in legge, a prevedere questa importante novità (la legge di conversione è stata approvata, ieri 20 settembre 2022, e deve essere ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale).

Molti sono coloro che avendo un balcone decidono di trasformarlo in veranda. Una veranda “amovibile” fatta con vetrate. In questo modo si mantiene la doppia possibilità di sfruttare l’ambiente sia d’estate che d’inverno. Durante la stagione invernale la veranda permetterà di avere un ambiente chiuso riparato dalle giornate di freddo, neve e pioggia. D’estate e nelle belle giornate d’autunno e primavera, l’amovibilità delle vetrate permetterà di godere dell’aria aperta.

Quali sono i lavori in edilizia libera

Gli interventi in edilizia libera, come detto, sono quei lavori edili che possono essere realizzati senza dover chiedere alcuna autorizzazione al comune o altri enti. Quindi, lavori per i quali, ad esempio, non occorre presentare CILA, SCIA, ecc.

Sono indicati nel glossario di cui al DPR 380 del 2001 e successive modificazioni. Sono esempi:

  • gli interventi di manutenzione ordinaria
  • l’installazione delle pompe di calore aria-aria di potenza termica utile nominale inferiore a 12 kW
  • la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernali
  • le opere di rifacimento dei servizi igienici
  • messa a norma degli impianti (elettrico, gas, ecc.)
  • sostituzione degli infissi
  • gli interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio
  • le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni contenute entro l’indice di permeabilità, compresa la realizzazione di intercapedini interamente interrate e non accessibili, vasche di raccolta delle acque, locali tombati
  • i pannelli solari, fotovoltaici a servizio degli edifici fuori della zona A) di cui al DM 1444 del 1968.

Si tenga, comunque, presente che, anche se trattasi di interventi in edilizia libera, è sempre necessario presentare domanda di aggiornamento al catasto.

Inoltre è sempre necessario che siano rispettate tutte la altre leggi dell’attività edilizia. In particolare ci riferiamo alle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico.

Bonus veranda più libero, le caratteristiche tecniche

All’elenco dei lavori di cui sopra, quindi, il decreto Aiuti bis aggiunge l’installazione di vetrate panoramiche amovibili. In dettaglio, possono essere realizzati in edilizia libera:

gli interventi di realizzazione e installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti, cosiddette VEPA.

La costruzione deve rispettare le seguenti caratteristiche:

  • deve essere diretta ad assolvere funzioni temporanee di
    • protezione dagli agenti atmosferici
    • miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche
    • riduzione delle dispersioni termiche
    • parziale impermeabilizzazione delle acque meteoriche, dei balconi aggettanti dal corpo dell’edificio o di logge rientranti all’interno dell’edificio.

Inoltre, la veranda deve:

  • favorire una naturale circolazione di un costante flusso di arieggiamento a garanzia della salubrità dei vani interni della casa;
  • avere caratteristiche tecnico-costruttive e profilo estetico tali da ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente
  • non modificare le linee architettoniche esistenti.

Cosa fare per avere il bonus veranda

Poter fare una struttura di questo tipo in edilizia libera è sinonimo di bonus veranda più facile. Non ci sono più cavilli burocratici da oltrepassare.

Non bisogna più preoccuparsi se è necessario o meno chiedere al comune un permesso a costruire. Sarà sufficiente contattare una ditta che esegue questo tipo di lavori, spiegare cosa si vuole realizzare, farsi fare un preventivo e partire con i lavori (se il preventivo è accettato).

E’, comunque, necessario che la struttura che si va a costruire rispetti alla lettera le condizioni elencate al paragrafo precedente. Inoltre, è necessario che un tecnico certifichi il risparmio energetico che ne deriva per l’ambiente.

Solo così si potrà avere il bonus veranda. Senza dimenticare di rispettare l’altra condizione fondamentale. Ossia che la spesa sia pagata con bonifico parlante, cioè quello da cui risultano:

  • causale di versamento
  • codice fiscale del beneficiario del bonus
  • dati fiscali dell’impresa/fornitore destinatario del bonifico.

Il beneficio si concretizza in una detrazione fiscale del 50% da godere in 10 quote annuali di pari importo, con possibilità di optare per sconto in fattura o cessione del credito.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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