Un nuovo incentivo pubblico punta a rafforzare la trasformazione digitale delle piccole e medie imprese e dei professionisti, favorendo l’introduzione di strumenti avanzati dedicati al cloud computing e cyber security. Il provvedimento, definito con il decreto ministeriale del 18 luglio 2025, mira a sostenere l’adozione di tecnologie capaci di innalzare il livello di sicurezza informatica e migliorare la gestione dei dati e dei servizi digitali.
Al centro dell’intervento ci sono soluzioni innovative, aggiuntive rispetto a quelle già utilizzate, oppure più performanti e affidabili rispetto ai sistemi attualmente disponibili nelle realtà beneficiarie. Si tratta di un passo decisivo per il consolidamento dell’infrastruttura digitale italiana, soprattutto in un contesto in cui la protezione dei dati e la gestione intelligente delle risorse informatiche rappresentano fattori cruciali per la competitività.
Un fondo da 150 milioni per rafforzare cloud computing e cyber security
La misura dispone di una dotazione pari a 150 milioni di euro, provenienti dal Fondo sviluppo e coesione relativo alla programmazione 2014-2020. Le risorse sono destinate all’acquisto o alla sottoscrizione di servizi legati al cloud e alla sicurezza informatica. Le risorse sono gestiste dal Ministero delle Imprese e Made in Italy.
Possono beneficiare delle agevolazioni sia le PMI sia i lavoratori autonomi attivi su tutto il territorio nazionale. Per accedere al contributo, è necessario disporre, al momento della domanda, di un contratto di connettività con velocità minima pari a 30 Mbps in download, condizione essenziale per supportare strumenti digitali avanzati.
Quali spese sono considerate ammissibili
Il piano di investimento può includere una vasta gamma di strumenti, purché riconducibili ai servizi e prodotti dedicati al cloud computing e cyber security.
L’elenco comprende quanto segue.
Hardware per la sicurezza informatica
- firewall tradizionali;
- dispositivi di nuova generazione (NGFW);
- router e switch evoluti;
- sistemi per bloccare tentativi di intrusione (IPS).
Software specializzati
- programmi antivirus e antimalware;
- applicazioni per monitorare la rete;
- strumenti di cifratura dei dati;
- sistemi SIEM per la gestione degli eventi di sicurezza;
- software per l’analisi e la gestione delle vulnerabilità.
Servizi cloud infrastrutturali e di piattaforma
- macchine virtuali;
- soluzioni di archiviazione e backup;
- servizi di rete e protezione, comprese VPN e difese anti-DDoS;
- database gestiti.
Servizi cloud in modalità SaaS
- applicativi contabili;
- strumenti per la gestione del personale;
- piattaforme ERP e workflow con funzioni avanzate anche basate su intelligenza artificiale;
- CMS e soluzioni per e-commerce;
- strumenti per la relazione con i clienti, inclusi servizi di comunicazione integrata e centralini virtuali.
Servizi accessori di supporto
Sono ammesse anche attività di configurazione, assistenza continua e monitoraggio, fino a un massimo del 30% del valore totale del progetto. Rimangono esclusi i servizi di formazione.
Le imprese possono scegliere tra acquisto diretto, sottoscrizione di abbonamenti oppure una combinazione delle due modalità.
Bonus cloud computing e cyber security: durata dei progetti e limiti di spesa
Gli investimenti devono avere un valore minimo di 4.000 euro. Le tempistiche variano a seconda della tipologia di acquisizione:
- in caso di acquisto diretto, il progetto deve essere completato entro 12 mesi dalla concessione dell’agevolazione;
- se si opta per servizi in abbonamento, la durata non deve essere inferiore a 24 mesi.
Se il contratto è più lungo, vengono riconosciute solo le spese relative ai primi 24 mesi.
Non sono ammessi prodotti o servizi che presentano caratteristiche analoghe a quelli già utilizzati dal beneficiario: l’obiettivo è favorire un reale salto tecnologico.
Contributi a fondo perduto fino al 50% delle spese
L’incentivo è concesso secondo la disciplina “de minimis” e copre fino al 50% della spesa complessiva. Il contributo non può superare i 20.000 euro. L’erogazione avviene in una o due tranche:
- la prima quando è stato realizzato almeno metà del progetto;
- la seconda alla chiusura dell’intero piano di investimento.
È possibile richiedere il contributo in un’unica soluzione al termine delle attività.
Come vengono selezionati i fornitori
Per garantire l’affidabilità dell’offerta, i prodotti e i servizi devono essere forniti esclusivamente da soggetti registrati in un elenco ufficiale gestito dal Ministero delle imprese e del made in Italy. L’iscrizione richiede la presentazione di un’apposita domanda e la dimostrazione del possesso dei requisiti tecnici previsti dal decreto direttoriale del 21 novembre 2025.
Le candidature potranno essere presentate dal 4 marzo al 23 aprile 2026 tramite una piattaforma dedicata.
Prossimi passi per avere il bonus cloud computing e cyber security
Le modalità operative per presentare la domanda di accesso alle agevolazioni verranno definite con un successivo provvedimento, che sarà pubblicato dopo la formazione dell’elenco ufficiale dei fornitori abilitati.
L’iniziativa rappresenta un’opportunità importante per rafforzare la sicurezza digitale e accelerare l’adozione di soluzioni basate su cloud computing e cyber security, settori sempre più strategici per la crescita e la resilienza delle attività economiche.
Riassumendo
- Incentivo sostiene investimenti in cloud computing e cyber security per PMI e autonomi.
- Fondo da 150 milioni per soluzioni digitali avanzate e maggiore sicurezza informatica.
- Ammissibili hardware, software, servizi cloud IaaS, PaaS, SaaS e supporto tecnico.
- Spesa minima 4.000 euro e progetti con durata definita secondo tipologia.
- Contributo a fondo perduto fino al 50%, massimo 20.000 euro.
- Fornitori devono iscriversi all’elenco ministeriale.
- Domande saranno definite successivamente.
