Enel è la multinazionale italiana leader in Italia nel campo dell’energia elettrica, nonché uno dei principali player  globali nei settori della luce e del gas.

Quotata dal 1999 in borsa italiana, in conseguenza della liberalizzazione del mercato elettrico in Italia, fa parte dell’indice Ftse Mib e vede come principale azionista lo stato italiano mediante il Ministero dell’Economia e delle Finanze con il 23,6% del capitale. Diventata da fine marzo 2019 la società più capitalizzata della Borsa Italiana, dal 23 settembre è entrata a far parte dell’indice STOXX Europe 50.

A seguire delle considerazioni di analisi tecnica e fondamentale corredate dalla selezione di alcuni certificati.

Analisi tecnica

Il quadro tecnico di Enel aggiornato al 17/01/2020 e non corretto per i dividendi è il seguente:

Dai minimi del 2012 ad oggi il titolo è salito di circa il 280%, attraversando una fase laterale con ampi swing dal 2014 all’inizio del 2017 che ha fornito una base di ripartenza per una crescita durata fino ai giorni nostri, nonostante il 2018 si stato chiuso in negativo. Dai minimi del 2018 ad oggi invece il titolo si trova in un chiaro trend di rialzo che ha prodotto una performance di circa l’+80%. Alle quotazioni attuali il titolo prezza a circa 7,63 euro (14:00).

Nell’immagine sono stati tracciati gli importanti livelli di prezzo compresi fra i minimi del 2019 ed i massimi storici circa.

Analisi fondamentale

A seguire invece il quadro dei fondamentali di Enel

Fonte: dati societari       Elaborazione: Danilo Fieni

Si può vedere come i ricavi siano rimasti più o meno stabili -rispetto l’anno precedente- nel 2015 (-0,28%), per scendere nel 2016 (-6,7%), e risalire nel 2017 (+5,73%) e nel 2018 (+1,38%), con una variazione complessiva del -0,16%.

Il margine operativo lordo è sceso nel 2015 (-2,92%) ed è rimasto più o meno stabile nel 2016 (-0,14%), per poi salire nel 2017 (+2,47%) e nel 2018 (+4,46%), con un aumento complessivo del +3,77%. L’Ebit (risultato operativo) è balzato fortemente nel 2015 (+148,95%), per continuare a salire costantemente (+16,08% nel 2016, +9,76% nel 2017 e +1,1% nel 2018), con una variazione complessiva del 220,7%.

Sulla stessa scia del risultato operativo, il risultato netto è balzato nel 2015 (+336,79%), per poi continuare a salire costantemente nell’orizzonte di analisi (+12,31%, +40,72% e +19,16%) con un aumento complessivo del 722,54%.

Anche se non è stato riscontrato un chiaro aumento del fatturato la relativa stabilità indica la capacità della società di continuare a competere sul mercato dell’energia, mentre la dinamica dell’Ebitda indica comunque un aumento complessivo non troppo elevato ma da tener conto, sintomo che la gestione caratteristica riesca a contenere i relativi costi; l’Ebit è invece salito costantemente segno della continua contrazione di ammortamenti e svalutazioni. Il peso del MOL (MOL margin), dell’Ebit (ROS) e sui ricavi si attesta su valori soddisfacenti, a confermare l’efficienza della gestione dei costi operativi e della solidità della società. In sia al forte incremento dell’Ebit anche l’utile ha mostrato elevati livelli di crescita, a testimoniare la capacità di incrementare costantemente la produzione di reddito per i detentori del capitale.

Il tutto viene confermato anche da ROE e ROI, che hanno mostrato valori in continua crescita. Il cash flow della gestione operativa rimane sempre positivo. In ultimo, ma non per importanza, il rapporto PFN/ Ebitda presenta valori in un range elevato a circa 2,37x-2,5x: non c’è tuttavia da all’armarsi poiché la società fa parte del settore utilities, tradizionalmente fortemente indebitato.

Le stime fornite dal piano industriale indica un Ebitda a 17,8 miliardi nel 2019, a 18,6 miliardi nel 2020, 19,4 miliardi nel 2021 e a 20,1 miliardi nel 2022. L’utile netto dovrebbe attestarsi a 4,8 miliardi nel 2019, 2020, a 5,4 miliardi nel 2020, a 5,8 miliardi nel 2021 e a 6,1 miliardi nel 2022.

Il consensus attualmente raccolto da market screener indica 10 buy, 8 overperform e 7 hold, con target price medio a 7,58 euro, mentre il consensus raccolto da investing indica 18 “buy” e 8 “neutral”, con target price a 12 mesi compreso nel range 6,2-8,85 euro e media a 7,48

Spunti operativi

Chi ha in portafoglio Enel ha sicuramente registrato performance da capogiro sul titolo e le indicazioni fornite dall’analisi tecnica e fondamentale indicano possibili ulteriori spazi al rialzo. Si potrebbe quindi  continuare a detenere il titolo; in alternativa è possibile consolidare i guadagni e utilizzare i certificati per confidare sulla tenuta di determinati livelli di prezzo.

Stay Up di Societe Generale: LU2035505374  e LU2035505028

Lo Stay Up LU2035505374 ha barriera a 5,7 euro e scade il 19/06/2020; è attualmente acquistabile a 9,85 euro implicando un rendimento a scadenza dell’1,52% (3,72% annualizzato). La barriera a 5,70 euro implica una distanza dalle quotazioni attuali (7,63 euro) del 25,3% ed è ben protetta da un supporto in zona 6 euro.

Lo Stayup LU2035505028 ha barriera a 6,1 euro e scade il 17/03/2020; è attualmente acquistabile a 9,96 euro implicando un rendimento a scadenza dello 0,4% (2,6% annualizzato). Le quotazioni attuali implicano una distanza dalla barriera del 20% ed è ben protetta da un supporto in zona 6,5 euro.

Bonus Cap di Unicredit: DE000HV446H7

Il bonus cap ha barriera a 3,5659 euro e scade il 16/06/2020; è attualmente acquistabile a 9,85 euro implicando un rendimento a scadenza dell’1,52% (3,72% annualizzato). La barriera a 5,70 euro implica una distanza dalle quotazioni attuali (7,63 euro) del 25,3% ed è ben protetta da un supporto in zona 6 euro.

Turbo open end di Unicredit: DE000HV48R84

Per chi vuole rischiare un po’ di più e confidare sull’ulteriore salita di Enel si può prendere a riferimento il turbo open end di unicredit con strike a 7 euro tondi e multiplo a 1. Dato che lo strike è molto vicino alla barriera la leva è elevatissima, implicando forti movimenti di prezzo del certificato al variare del prezzo del sottostante. Il  certificato è attualmente acquistabile a 0,891 euro.

 

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