Sulla carta docente sono in arrivo novità per il 2026 che potrebbero piacere ad alcune categorie di insegnanti finora esclusi ma che al tempo stesso potrebbero scontentare i beneficiari. Le modifiche all’orizzonte stanno generando alcuni dubbi.
“Sono un supplente con contratto fino a giugno: ho diritto alla Carta del Docente o il bonus vale solo per chi ha l’incarico annuale?”
La recente sentenza C-268/24 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha segnato un punto di svolta per migliaia di insegnanti precari. I giudici hanno dichiarato che escludere i supplenti dalla Carta del Docente è una discriminazione, poiché i docenti a termine svolgono le stesse funzioni dei colleghi di ruolo.
Il diritto al bonus, quindi, deve essere riconosciuto anche a loro.
Chi ha diritto oggi alla Carta del Docente
- Supplenti con contratto fino al 31 agosto: dal 2025 il diritto è riconosciuto in automatico, senza ricorsi.
- Supplenti con contratto fino al 30 giugno: hanno diritto al bonus, ma devono ancora presentare ricorso al tribunale.
- Supplenti brevi e saltuari: la Corte UE ha stabilito che anche chi ha insegnato solo per un mese ha diritto al bonus, ma serve ancora un’azione legale per ottenerlo.
La sentenza europea: cosa cambia
La sentenza della Corte UE ha stabilito che la durata del contratto non può essere usata come criterio per negare la Carta del Docente. È stato escluso anche il principio del “pro rata temporis”, secondo cui il bonus poteva essere ridotto in base ai giorni lavorati. Il bonus va riconosciuto per intero, anche in caso di contratti brevi.
Il nuovo scenario dal 2025-2026
Con la legge di conversione del decreto n. 45/2025, approvata nel luglio 2025, è stato introdotto l’articolo 6-bis che amplia ufficialmente la platea dei beneficiari della Carta del Docente.
Oltre ai docenti di ruolo, ora il bonus spetta anche:
- ai supplenti con contratto al 30 giugno;
- ai supplenti con contratto al 31 agosto;
- agli insegnanti che completano l’anno scolastico con incarichi temporanei.
Rimane escluso, per ora, il riconoscimento automatico per le supplenze molto brevi, che continuano a richiedere ricorso giudiziario.
Importo ridotto: cosa sapere
Con l’ampliamento della platea, però, cambia anche l’importo del bonus. Non sarà più fisso a 500 euro: dal 2025/2026 verrà stabilito annualmente da un decreto del Ministero dell’Istruzione e del MEF, in base al numero dei beneficiari. È quindi probabile una riduzione dell’importo disponibile per ciascun docente.
FAQ – Domande frequenti
I docenti di ruolo e quelli con contratto al 31 agosto. Dal 2025 anche i contratti al 30 giugno dovrebbero essere inclusi, ma manca ancora l’automatismo.Chi deve fare ricorso per ottenere il bonus?
I supplenti con contratti brevi (inferiori al 30 giugno) devono ancora agire in giudizio, anche se la sentenza europea è favorevole.
L’importo sarà sempre di 500 euro?
No. Dal 2025-2026 il bonus potrà variare ogni anno in base ai fondi disponibili e al numero dei beneficiari.
Ho una sentenza favorevole ma non ho ricevuto i soldi. Cosa posso fare?
È possibile ricorrere al giudizio di ottemperanza, che può portare anche al commissariamento del Ministero e sanzioni per i funzionari inadempienti.
Riassumendo
La Carta del Docente si apre anche ai supplenti, ma non per tutti allo stesso modo. Se da un lato si compie un passo avanti verso l’equità, dall’altro emergono ancora limiti pratici e incertezze. L’estensione del bonus è realtà per molti, ma altri dovranno ancora attendere o attivarsi legalmente. Una cosa è certa: la battaglia per il riconoscimento dei diritti dei precari ha finalmente trovato ascolto in Europa.