Il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, ha scatenato un acceso dibattito con la sua proposta sulla produzione di bresaola destinata al mercato americano. Durante il Forum in Masseria organizzato da Bruno Vespa, il ministro ha suggerito di utilizzare carne proveniente dagli Stati Uniti per realizzare la bresaola, in modo da aggirare i nuovi dazi imposti dall’amministrazione Trump sui prodotti agricoli europei.
Questa idea nasce come strategia per tutelare le esportazioni italiane, in un momento in cui i dazi minacciano di colpire duramente il settore agroalimentare. Secondo Lollobrigida, la produzione sarebbe destinata esclusivamente al mercato statunitense e rispetterebbe tutte le normative locali.
Ha inoltre precisato che l’Italia importa già circa il 90% della carne utilizzata per la bresaola, principalmente da paesi come il Brasile, e che la proposta non prevede l’uso di carne ormonata, vietata in Europa.
Critiche alla bresaola di Lollobrigida e timori sul Made in Italy
La proposta ha suscitato forti polemiche. La vicepresidente della commissione Agricoltura del Senato, Silvia Fregolent, ha definito l’idea “indecente”, sostenendo che produrre bresaola con carne americana, anche solo per l’esportazione, rischia di danneggiare la reputazione del Made in Italy. Il timore è che i consumatori possano percepire una perdita di qualità e autenticità nei prodotti italiani, compromettendo la fiducia conquistata in decenni di lavoro da parte dei produttori.
Molti osservatori sottolineano una contraddizione rispetto alle posizioni precedenti di Lollobrigida, che si era dichiarato fermamente contrario alla carne sintetica e ad altri prodotti innovativi in nome della difesa delle eccellenze agroalimentari italiane. In questo caso, l’utilizzo di carne statunitense viene visto come un compromesso che potrebbe aprire la strada ad altre deroghe per produzioni destinate all’estero.
Dazi, sovranità alimentare e strategie per l’export
L’aumento dei dazi del 17% da parte degli Stati Uniti rappresenta un ostacolo importante per le esportazioni italiane. La bresaola, insieme ad altri prodotti tipici, rischia di diventare meno competitiva sul mercato americano, creando gravi difficoltà economiche per le aziende coinvolte. La proposta del ministro si inserisce in questo scenario complesso, cercando di salvaguardare il comparto produttivo e i posti di lavoro collegati.
Secondo alcuni esperti, la possibilità di produrre bresaola con carne USA per il mercato americano potrebbe rappresentare una soluzione temporanea per mantenere vivo l’export, ma richiede la massima attenzione per non compromettere la coerenza delle politiche sulla sovranità alimentare. I consorzi italiani, intanto, osservano con cautela l’evoluzione del dibattito e chiedono garanzie per evitare ricadute negative sull’immagine globale del prodotto.
La proposta di Lollobrigida apre un dibattito più ampio sul futuro dell’agroalimentare italiano in un contesto internazionale sempre più protezionista. Da un lato c’è la necessità di proteggere i mercati esteri e garantire continuità produttiva; dall’altro lato, emerge il rischio di indebolire i principi su cui si fonda la reputazione del Made in Italy. La sfida per il governo sarà quella di trovare un equilibrio tra esigenze commerciali e tutela delle eccellenze italiane.
I punti più importanti.
- Lollobrigida propone la produzione di bresaola con carne USA per il mercato americano.
- Critiche dai politici e timori sul danno al Made in Italy.
- La strategia punta a salvaguardare l’export minacciato dai dazi.


