Da qualche mese è entrata in vigore una nuova norma che permette di abbassare l’ISEE. Si tratta di quella certificazione che ogni famiglia o singolo deve possedere, in corso di validità, per poter partecipare a bandi e presentare domande per le più svariate agevolazioni e bonus previsti dal nostro ordinamento.
Praticamente, non esistono agevolazioni o bonus che non richiedano la presentazione preventiva della DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per ottenere l’ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).
Più l’ISEE è basso, maggiori sono le possibilità di accedere a determinate misure e ottenere prestazioni agevolate. I bonus ISEE sono quindi opportunità concrete per molte famiglie, ma solo a condizione di avere un valore inferiore a soglie prestabilite.
Abbassarlo – sfruttando le novità introdotte dal governo o altre strade legali – può essere determinante.
Bonus ISEE: ecco come abbassarlo per rientrare nelle agevolazioni
Come si può abbassare l’ISEE oggi? In primo luogo, è possibile utilizzare la nuova norma che consente alle famiglie di escludere dal calcolo alcuni patrimoni mobiliari e titoli di risparmio se garantiti dallo Stato.
Rientrano in questa categoria, ad esempio:
- Buoni fruttiferi postali
- Libretti di risparmio
- Titoli di Stato
L’esclusione è possibile fino alla soglia di 50.000 euro totali per nucleo familiare. Ciò significa che è possibile eliminare fino a 50.000 euro di queste attività dal calcolo dell’ISEE, attività che – come noto – incidono per il 20% del loro valore, insieme a conti correnti, carte di credito/debito e qualsiasi altro patrimonio detenuto presso banche o Poste.
Ecco come ridurre il valore dell’Indicatore per rientrare nelle agevolazioni
Per capire come abbassare l’ISEE, occorre prima sapere come viene calcolato.
L’ISEE è la somma:
- dei redditi di tutti i componenti del nucleo familiare;
- del 20% del valore dei patrimoni (mobiliari e immobiliari) di tutti i componenti.
Il totale viene poi moltiplicato per un coefficiente che varia in base alla composizione del nucleo, alla presenza di invalidi, al numero di componenti e ad altri fattori.
Oltre alla novità governativa che riduce l’incidenza dei patrimoni, anche la composizione del nucleo familiare può influire:
- aggiungere un componente senza reddito né patrimoni abbassa l’ISEE;
- rimuovere, quando possibile, un componente con redditi o patrimoni elevati può avere lo stesso effetto, poiché queste disponibilità innalzano inevitabilmente il valore dell’indicatore.
ISEE corrente 2025 e bonus che si prendono più facilmente
Un altro strumento per ridurre l’ISEE e accedere ad agevolazioni è l’ISEE corrente, una versione particolare della DSU che fotografa la situazione economica attuale del nucleo familiare, superando il limite dell’anno di riferimento spostato indietro di due anni.
Infatti, un ISEE valido nel 2025 si basa sulla situazione economica e patrimoniale del 2023, che spesso non corrisponde alle reali condizioni attuali.
Chi ha subito variazioni negative recenti – ad esempio la perdita di un lavoro o di una fonte di reddito presente nel 2023 – può, dopo aver presentato la DSU per l’ISEE ordinario, richiedere anche quello corrente, ottenendo così un valore più basso.
Occorre però ricordare che:
- l’ISEE ordinario vale fino al 31 dicembre dell’anno di presentazione;
- l’ISEE corrente dura solo 6 mesi: va quindi rinnovato in corso d’anno per evitare che, alla scadenza, torni attivo quello ordinario, più alto perché basato sui redditi e patrimoni del 2023.