La Svezia emette il primo bond in euro dal 2018, opportunità d’investimento a basso rischio

La Svezia ha emesso il primo bond in euro dal 2018, attirato richieste per cinque volte l'importo offerto. L'investimento è a basso rischio.
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Primo bond della Svezia in euro dal 2018
Primo bond della Svezia in euro dal 2018 © Licenza Creative Commons

Un’assenza che durava da 7 anni e che è finita nella giornata di ieri, quando il Regno di Svezia ha collocato sul mercato il suo primo bond in euro dal 2018. L’operazione è stata realizzata attraverso Danske Bank, Goldman Sachs, JP Morgan e SEB e ha visto la partecipazione di 130 investitori. A fronte di un importo offerto per 2 miliardi di euro, le richieste sono arrivate a superare i 10 miliardi. Le assegnazioni sono state per il 96% in Europa, di cui il 40% tra i Paesi del Nord, il 36% in altri stati e il 20% nel Regno Unito.

Investimento a basso rischio di credito

Il bond in euro della Svezia ha durata di 3 anni.

La cedola è stata fissata al 2% con un prezzo di aggiudicazione di 99,721 centesimi e un rendimento lordo alla scadenza del 2,097%. Questo è risultato essere di appena 3 punti base sopra il tasso “mid-swaps” e di 21,1 punti più alto del Bund di pari durata.

L’emissione del nuovo bond della Svezia in euro si configura come un’opportunità d’investimento a basso rischio. Lo stato scandinavo fa parte del ristretto club con rating tripla A. Le agenzie internazionali valutano il suo debito a rischio di credito quasi nullo. Questi ammontava appena al 33,5% del Pil a fine 2024, una percentuale dimezzata rispetto alla stessa Germania e quasi ad un quarto rispetto ai livelli degli Stati Uniti. I conti pubblici hanno chiuso l’esercizio con un disavanzo all’1,5%.

Bond Svezia coperto da rischio valutario

Ciò spiega, naturalmente, il rendimento basso offerto dal nuovo bond della Svezia. E c’è da aggiungere che l’emissione non aumenterà l’esposizione di Stoccolma in valuta estera. Essa risulta, infatti, coperta dal rischio valutario attraverso il ricorso ai contratti derivati. Il debito estero complessivo, cioè del settore pubblico e di quello privato, a fine 2024 ammontava al 168,3% del Pil, cioè a 10.851,2 miliardi di corone svedesi. Considerate che le riserve valutarie fossero di soli 678 miliardi, appena il 6,9% del Pil. Questi numeri ci fanno capire quanto sia sempre importante prestare la dovuta attenzione alle specifiche condizioni di un’obbligazione.

Il rating AAA non esclude l’esistenza di rischi di altra natura, come sarebbe stato nel caso in esame in assenza di coperture.

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Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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