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Oggi: 08 Dic, 2025

Bonar 2029N, ecco il bond in dollari che l’Argentina emetterà in settimana sotto la legge locale

Il 10 dicembre l'Argentina emetterà il Bonar 2029N, nuovo bond in dollari della durata di 4 anni sotto la legge locale.
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Bonar 2029N in emissione il 10 dicembre
Bonar 2029N in emissione il 10 dicembre © Licenza Creative Commons

L’annuncio è avvenuto venerdì 5 dicembre per bocca del ministro delle Finanze, Luis Caputo. Come già si vociferava da giorni, l’Argentina emetterà il suo primo bond sui mercati internazionali dal gennaio 2018. Si chiamerà Bonar 2029N e sarà denominato in dollari USA. Sarà un titoli di stato della durata di quattro anni, in quanto arriverà a scadenza il 30 novembre del 2029. Offre cedola annuale lorda del 6,50%, corrisposta ogni sei mesi. Aspetto da tenere in debita considerazione: l’emissione avverrà “sotto la legge locale”.

Bonar 2029N dopo vittoria di Milei

Il Bonar 2029N sarà collocato sul mercato mercoledì 10 dicembre. Arriva in un momento positivo per l’Argentina dopo la sorprendente vittoria del partito del presidente Javier Milei alle elezioni per il rinnovo del Congresso di ottobre. Nelle settimane precedenti al voto c’era stata parecchia tensione ai danni di bond, azioni e cambio.

Gli investitori temevano, sulla scorta della sconfitta inattesa di Milei alle elezioni provinciali di Buenos Aires a settembre, che i peronisti sarebbero arrivati primi o, comunque, avrebbero conquistato molti seggi. Si sono fermati, invece, sotto il 30% contro oltre il 40% di La Libertad Avanza.

Obiettivo: preservare riserve valutarie

I proventi raccolti con il Bonar 2029N saranno utilizzati per pagare parzialmente i Bonar 30 e Bonar 29 in scadenza a gennaio per complessivi 4,3 miliardi di dollari. Altrettanto l’importo che l’Argentina dovrà rimborsare a luglio. Caputo ha spiegato che questa emissione consentirà alla banca centrale di preservare le riserve valutarie, mentre non accrescerà il debito. E ha fatto presente anche che, a differenza di altri stati, l’Argentina pagherà gli interessi ricorrendo all’avanzo primario.

Le emissioni di titoli di stato serviranno solamente a rimborsare il capitale, com’è normale che sia.

Dopo l’annuncio, i bond argentini hanno registrato un ulteriore rialzo dei prezzi e il rischio sovrano captato dai CDS a 5 anni è sceso a 620 punti base. Questi movimenti si spiegano con il fatto che l’emissione del Bonar 2029N darà una mano alle riserve, che al netto degli aiuti erogati dal Fondo Monetario Internazionale ad aprile scenderebbero sotto i 19 miliardi di dollari. Il rischio di credito rimane altissimo. I rating assegnati ai bond argentini sono infimi: CCC per S&P, CCC+ per Fitch e Caa1 per Moody’s.

Cedola contenuta per rating così bassi

Non è strano che le valutazioni siano così pessime per un emittente andato in default per nove volte in due secoli, di cui tre in meno di venti anni tra il 2001 e il 2020. Il governo sta sfruttando l’ottimismo post-elettorale per testare il ritorno sui mercati internazionali. Un primo assaggio si ebbe ad inizio anno con l’emissione del Bonte 2030. Pur denominato in pesos, il titolo era acquistabile in dollari per cercare di attirare i risparmi domestici in valuta straniera. Offrì una cedola del 29,5%.

I rendimenti dei bond in dollari in Argentina sono scesi fino a quasi il 10%, anche se il Bonar 2029N offre “solo” il 6,50%.

Trattasi di un premio di circa 290 punti base o 2,90% sul Treasury di pari durata. Obiettivamente, un po’ poco per attirare grossi capitali. Anche perché l’emissione avverrà sotto la legge locale, come anticipato. Cosa significa? In caso di conflitto tra stato e creditori, a decidere saranno i giudici argentini secondo le norme nazionali. In genere, le emissioni sui mercati internazionali ricadono o sotto la legge americana o sotto quella britannica. Entrambe offrono elevate garanzie ai creditori, oltre che una giustizia efficiente e considerata al di sopra delle parti.

Bonar 2029N, attenzione all’euforia

Per quanto il potere giudiziario sia autonomo da quello politico, comprare un bond normato secondo le leggi dello stato di emissione comporta l’assunzione di qualche rischio in più. A maggior ragione nel caso dell’Argentina, dove negli ultimi decenni le posizioni dei governi rispetto ai diritti dei creditori sono state fortemente contrapposte alle decisioni del giudice americano. Prima di immaginare un investimento nel Bonar 2029N, ricordatevi l’euforia con cui il mercato accolse il bond a 100 anni dell’Argentina nel 2017. Pochi mesi dopo, la potente crisi finanziaria. E tre anni più tardi, l’ennesimo default con annessa ristrutturazione del debito.

giuseppe.timpone@investireoggi.it 

 

 

Giuseppe Timpone

In InvestireOggi.it dal 2011 cura le sezioni Economia e Obbligazioni. Laureato in Economia Politica, parla fluentemente tedesco, inglese e francese, con evidenti vantaggi per l'accesso alle fonti di stampa estera in modo veloce e diretto. Da sempre appassionato di economia, macroeconomia e finanza ha avviato da anni contatti per lo scambio di informazioni con economisti e traders in Italia e all’estero.
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