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Oggi: 05 Dic, 2025

Basta barboni, la divisiva scelta di Portofino fa il giro del web

Portofino vieta il mendicare e i bivacchi in piazza: multe salate per proteggere il decoro del borgo del lusso.
5 mesi fa
2 minuti di lettura
Portofino

Dove c’è lusso non può esserci spazio per la miseria. Vietato il contrappasso! A Portofino, il gioiello della Liguria che attrae milionari, yacht e curiosi da tutto il mondo, scatta un divieto che fa discutere: vietato mendicare in piazza e nei luoghi simbolo del borgo. L’ordinanza firmata dal sindaco Matteo Viacava resterà in vigore fino al 30 settembre e segna un ulteriore passo nella strategia per mantenere ordine e decoro in un luogo che d’estate passa da 400 residenti a oltre 100 mila presenze giornaliere.

A Portofino è vietato chiedere l’elemosina (anche con discrezione)

La vera ricchezza è qualcosa di interiore, si trova nell’anima.

Ah, baggianate! Diciamoci la verità, nessuno ormai più crede in queste cose, tranne forse pochi eletti. E già, perché in effetti la ricchezza economica è effettivamente soltanto una forma valoriale, non quella assoluta. Non possiamo però fare gli ipocriti e non riconoscere che il 99,99% delle persone si rispecchia perfettamente in questo valore. Se non hai un lavoro e non guadagni almeno un tot di migliaia di euro al mese, non sei praticamente nessuno. Il tuo status quo è dato dal livello economico raggiunto, con annessi poi tanti ulteriori dettagli che aumentano il tuo prestigio di essere umano, come ad esempio dove vai in vacanza, ed eccoci a Portofino.

La decisione del comune è di bandire i clochard. Non importa se l’approccio è educato o insistente: da oggi l’accattonaggio è fuori legge nelle aree più frequentate, come la celebre piazzetta, le chiese e il molo Umberto I. Il divieto non fa distinzioni tra forme “moleste” o meno: anche chi chiede qualche spicciolo in silenzio rischia una sanzione salata, con multe che vanno da 25 a 500 euro.

L’obiettivo dichiarato dell’amministrazione è quello di tutelare l’immagine di Portofino come località esclusiva e meta turistica di fascia alta. “Il borgo deve restare ordinato e accogliente per tutti”, ribadiscono dal Comune, puntando a garantire un’esperienza all’altezza delle aspettative dei visitatori.

Portofino, divieti estesi anche a bivacchi e comportamenti poco “chic”

L’ordinanza non si limita a vietare il mendicare. Sono vietati anche i bivacchi in strada, consumare cibo o bevande seduti su panchine e muretti e persino camminare a torso nudo o scalzi. L’intento è quello di prevenire scene poco decorose in un contesto che punta a offrire un’immagine raffinata e curata. Gli episodi che in passato hanno visto turisti improvvisare picnic in aree non autorizzate o sdraiarsi per terra hanno spinto il Comune a intervenire. Adesso Portofino vuole regole più rigide per evitare che il turismo di massa comprometta il fascino di un borgo simbolo del Made in Italy.

Portofino resta una meta ambitissima per i viaggiatori di tutto il mondo. Ma con queste nuove disposizioni l’amministrazione comunale intende trovare un equilibrio tra accoglienza e rispetto delle regole. I trasgressori dovranno mettere mano al portafoglio, perché le sanzioni non faranno sconti nemmeno a chi chiede “solo pochi centesimi”.

L’ordinanza ha già diviso l’opinione pubblica. C’è chi applaude la decisione come misura necessaria per tutelare un borgo unico al mondo e chi, invece, la considera troppo restrittiva nei confronti delle persone in difficoltà. In ogni caso, il messaggio è chiaro: Portofino non ammette eccezioni e punta a mantenere il suo decoro impeccabile.

I punti più importanti.

  • Vietato mendicare a Portofino fino al 30 settembre: multe da 25 a 500 euro.
  • Stop anche a bivacchi, panini mangiati per strada e look poco consoni.
  • L’ordinanza mira a proteggere il borgo dall’overtourism e a preservarne il fascino esclusivo.

Daniele Magliuolo

Redattore di InvestireOggi.it dal 2017, scrive per il web dal 2010.
Da autore letterario ha scritto il graphic novel Notteterna e la raccolta di racconti L'Orrore Dentro edita dalla Diana Edizioni.
Tra le sue passioni si annoverano cinema, filosofia, musica, letteratura, fumetti e altro ancora. La scrittura è una di queste, e si dichiara felice di averla trasformata in un vero e proprio lavoro.
Nell'era degli algoritmi che archiviano il nostro sentire al fine di rinchiuderci in un enorme echo chamber, pone al centro di ogni suo articolo la riflessione umana, elemento distintivo che nessuna tecnologia potrà mai replicare.

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