Una nuova truffa sta colpendo migliaia di automobilisti italiani attraverso un messaggio su WhatsApp che simula una multa per accesso non autorizzato in ZTL. Il messaggio si presenta con toni formali, contiene dati plausibili e invita a cliccare su un link per evitare un aggravio della sanzione. Ma dietro l’apparenza ufficiale si nasconde un tentativo di phishing ben costruito, capace di ingannare anche i più attenti.
Il meccanismo è semplice ed efficace. L’utente riceve un messaggio da un numero sconosciuto, spesso con tanto di finto logo istituzionale, in cui viene comunicata una sanzione amministrativa legata a un presunto accesso irregolare in una zona a traffico limitato.
Si parla di un importo iniziale di 196 euro, con la minaccia di un aumento fino a 468 euro se il pagamento non viene effettuato entro pochi giorni. Il messaggio include un link, apparentemente legato a un portale governativo o municipale, che invece reindirizza a un sito truffaldino dove vengono richiesti dati personali e bancari. In alcuni casi, il link può anche installare software malevolo sullo smartphone della vittima.
Multa ZTL su WhatsApp, come funziona l’inganno
I truffatori sfruttano la crescente familiarità degli utenti con i servizi digitali della pubblica amministrazione. Le app istituzionali come IO, il portale dell’Agenzia delle Entrate o i servizi comunali online hanno abituato gli italiani a ricevere notifiche e comunicazioni via SMS o email. Questo ha creato il terreno ideale per un inganno credibile. Il messaggio, infatti, riproduce con cura la struttura di un avviso autentico, con numeri di protocollo, riferimenti normativi e inviti all’azione immediata.
Ma ci sono dettagli che devono far scattare l’allarme.
Le autorità non inviano multe via WhatsApp. La comunicazione ufficiale avviene tramite posta ordinaria o, nei casi previsti, con notifica digitale attraverso i canali certificati. Inoltre, nessun ente istituzionale chiede pagamenti tramite link contenuti in messaggi istantanei. Il tentativo di spingere il destinatario ad agire rapidamente, con frasi del tipo “paga entro 5 giorni per evitare il raddoppio della sanzione”, è un chiaro segnale di manipolazione emotiva.
Riconoscere la truffa della multa ZTL su WhatsApp
Per proteggersi da questo tipo di truffa è fondamentale riconoscerne gli elementi ricorrenti. I numeri sconosciuti, soprattutto se iniziano con prefissi stranieri, vanno ignorati. La presenza di loghi contraffatti o di una lingua italiana approssimativa è un altro indizio da non sottovalutare. Anche i link abbreviati o privi di riferimenti chiari all’ente competente devono indurre sospetto.
È consigliabile non cliccare mai su link ricevuti tramite WhatsApp per questioni amministrative o legali. In caso di dubbi, è opportuno contattare direttamente il comando di polizia locale del proprio comune oppure consultare le eventuali comunicazioni ufficiali tramite l’app IO o il sito dell’ente sanzionatore. Nessuna multa reale può essere notificata in questo modo, né tantomeno è previsto un pagamento tramite link sconosciuti.
Chi riceve questi messaggi dovrebbe inoltre evitare di rispondere o inoltrarli. Ogni interazione può essere sfruttata dai truffatori per confermare che il numero è attivo e quindi continuare il tentativo di frode con altri messaggi o telefonate.
È preferibile bloccare immediatamente il numero e segnalarlo alla Polizia Postale, che raccoglie le denunce per reati informatici e contribuisce a rintracciare i responsabili di queste campagne.
Come difendersi da WhatsApp e dalle false multe
La prudenza resta l’arma migliore contro le truffe digitali. La regola d’oro è verificare sempre l’attendibilità di ciò che si riceve, soprattutto se viene richiesto un pagamento o l’inserimento di dati sensibili. In caso di reale violazione del Codice della Strada, il cittadino riceverà una notifica formale e avrà comunque il diritto di contestare la sanzione.
È importante anche fare informazione tra amici e familiari, in particolare tra le persone meno abituate all’uso degli strumenti digitali. Gli anziani, ad esempio, sono spesso le vittime più vulnerabili di queste truffe. Un semplice messaggio di avviso nei gruppi WhatsApp può evitare conseguenze molto gravi.
Le autorità invitano i cittadini a segnalare ogni tentativo sospetto. La Polizia Postale mette a disposizione una sezione apposita sul proprio sito dove è possibile inviare segnalazioni anche in forma anonima. Riconoscere per tempo la truffa è il primo passo per fermare la diffusione di questi raggiri, che si affidano alla velocità con cui il messaggio si propaga nelle conversazioni quotidiane.
In sintesi.
- Una finta multa ZTL circola su WhatsApp con link pericolosi.
- Il messaggio simula comunicazioni ufficiali per ingannare le vittime.
- Verificare sempre tramite canali istituzionali e non cliccare su link.