Aprire una partita IVA nel 2016: quanto costa?

Ecco tutte le spese da sostenere per l'attivazione della partita Iva e il mantenimento dell’ attività.
9 anni fa
3 minuti di lettura

Quali alternative ha chi decide di aprire una partita IVA nel 2016? Sempre più imprenditori oggi decidono di mettersi in proprio per creare un’ impresa e sopperire anche alla mancanza di lavoro.

La Partita IVA da sempre identifica un soggetto fiscale, lavoratore autonomo o ditta individuale, riconoscibile da una sequenza di 11 cifre e  preceduta dalla sigla dello stato di appartenenza.

Guida alle novità sulla partita IVA 2016

Come aprire la Partita IVA nel 2016

La Partita IVA si può aprire tramite l’Agenzia delle Entrate compilando l’apposito modello, oppure attraverso il sistema Comunica.

l’Agenzia delle Entrate, in fase di rodaggio, continua ad accettare le dichiarazioni presentate attraverso i propri canali telematici, tenendo conto che la finalità della Comunicazione Unica è quella di semplificare gli adempimenti a carico dei contribuenti. Con la Comunicazione Unica, infatti, tutti gli adempimenti possono essere assolti rivolgendosi ad un solo polo telematico, il Registro delle Imprese, è l’unico soggetto a cui inviare la pratica digitale contenente le informazioni per tutti gli enti. L’apertura della Partita IVA non comporta costi in sè, ma ci sono nel breve e nel medio termine una serie di altre spese correlate al mantenimento che vanno considerate. Vediamole nel dettaglio.

Affidarsi ad un commercialista per aprire una partita IVA?

Se si affida l’incarico di aprire la Partita IVA ad un commercialista è bene tener conto del suo onorario. Per questi servizi esiste un tariffario per i dottori commercialisti che può non solo essere oggetto di oscillazioni tra i diversi ordini nazionali, ma varia da commercialista a commercialista e da zona a zona: alcuni potrebbero offrire la prima consulenza gratuitamente, altri potrebbero chiedere fino a 200 euro per la gestione delle pratiche. E’ possibile ad ogni modo aprirla in completa autonomia seguendo questi semplici passaggi: individuare il proprio codice Atecofin, scaricare il Modello Apertura Partita IVA AA9, compilarlo e presentarlo all’Agenzia delle Entrate di competenza, senza sostenere ulteriori costi iniziali.

La spesa principale e maggiormente incidente è quella relativa al mantenimento della Partita IVA, diretta conseguenza della mole di lavoro che la gestione dell’attività comporta.

L’onorario annuale che potrà chiedere un dottore commercialista, sarà una conseguenza della tipologia dell’attività svolta e delle caratteristiche in base al regime fiscale prescelto, del volume d’affari, della presenza di operazioni con l’estero o con paesi black list o di particolari regimi speciali Iva, tutte queste variante faranno registrare un maggiore o minore impegno del professionista a cui si assocerà un più o meno alto onorario annuale.

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