Si va componendo la nuova amministrazione USA, che dal 20 gennaio prossimo sarà ufficialmente guidata dal presidente eletto Donald Trump. A breve, il team economico dovrebbe essere al completo, ma già sono noti i nomi di tutti i principali attori, per quanto il condizionale sarebbe d’obbligo, dovendo le nomine passare per l’approvazione del Senato, comunque a maggioranza repubblicana. L’agenda economica dei prossimi 4 anni sarà gestita da: Steve Mnuchin, Tesoro; Wilbur Ross, Commercio; Betsy DeVos, Istruzione; Ben Carson, Sviluppo Urbano e Abitativo (in forse); Tom Price, Sanità; Elaine Chao, Infrastrutture.
Vi ricordate il Trump anti-establishment dai toni poco rassicuranti della campagna elettorale? Scordatevelo, perché quello che si accinge ad entrare alla Casa Bianca dimostra di essere tutt’altro che un estremista sprovveduto.
Se i nomi che abbiamo sopra citato hanno un significato, il presidente eletto dovrebbe impostare un’agenda economica dagli accenti abbastanza conservatori e tali da non creare alcuna contrapposizione con la destra americana, maggioranza in entrambi i rami del Congresso.
Tesoro e Commercio vicini a Wall Street
Iniziamo con Mnuchin, 53 anni. Ex dirigente di Goldman Sachs per 17 anni, l’uomo ha da poco dichiarato alla Cnbc di voler puntare subito sul taglio delle tasse, a beneficio, in particolare, del ceto medio, sostenendo che i tagli alle imposte per i redditi più alti saranno compensati dalle minore detrazioni di cui potranno godere i contribuenti più ricchi. Il futuro numero uno del Tesoro USA ritiene che queste misure sosterranno i consumi interni. Non ha ancora fatto accenno ai 500-1.000 miliardi, che il suo Dipartimento dovrà sborsare in 4 anni per le infrastrutture, come promesso da Trump, ma la politica dei tagli alle tasse della nuova amministrazione è musica per le orecchie dei repubblicani.
E proseguiamo con Ross, 79 anni, a capo della raccolta fondi della campagna elettorale di Trump. L’uomo è anche conosciuto con l’appellativo di “signore della bancarotta”, in quanto ha accumulato un patrimonio di 2,9 miliardi di dollari, diventando il 23-esimo uomo più ricco d’America, acquistando aziende fallite e risanandole con tagli sanguigni ai bilanci. Ex democratico, l’uomo ha dichiarato a giugno che gli USA avrebbero bisogno di un “approccio al governo radicalmente diverso”. Egli ha anche difeso l’operato del governatore della Federal Reserve, Janet Yellen, sostenendo che avrebbe svolto “un buon lavoro, date le condizioni”, in contrasto con gli attacchi di Trump all’indirizzo dell’istituto. (Leggi anche: Commercio mondiale, Trump potrebbe portargli fortuna)