Addio a queste pensioni: nel 2025 il rischio è quello di perdere alcuni canali di pensionamento

Rischio pensioni nel 2025. Quali misure spariranno?
2 settimane fa
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Addio a queste pensioni: nel 2025 il rischio è quello di perdere alcuni canali di pensionamento
Foto © Investireoggi

Se non saranno inserite novità con la Legge di Bilancio, alcune misure di pensionamento spariranno dal panorama previdenziale italiano. Qualcuno potrebbe considerarci allarmisti, o fare gli scongiuri, ma il fatto è che, se le misure in scadenza nel 2024 non verranno prorogate con la Legge di Bilancio, è probabile che ci saranno effettivamente meno opzioni di pensionamento disponibili l’anno prossimo. Su questo, ci sono pochi dubbi, poiché al momento non si intravedono nuove misure pensionistiche all’orizzonte. Le pensioni per il 2025, infatti, non prevedono alcuna novità.

È necessario confermare le misure con la manovra finanziaria per garantire la loro continuità. Chi tenta di presentare ora una domanda di certificazione del diritto per queste misure riceve una risposta netta dall’INPS. Se l’età utile sarà raggiunta nel 2025, ma la misura scade nel 2024, non è possibile procedere. Ma quali sono queste misure che rischiano di scomparire dal sistema e di lasciare i lavoratori privi di alcune tutele?

Addio a queste pensioni: nel 2025 il rischio è di perdere alcuni canali di pensionamento

Cominciamo parlando dell’Ape Sociale, una delle misure che ha ricevuto un forte riscontro da parte dei lavoratori che l’hanno sfruttata. Attualmente, l’Ape Sociale è una misura molto vantaggiosa. Nonostante nel 2024 i limiti anagrafici siano stati aumentati di cinque mesi. Molti lavoratori hanno individuato in questo strumento la possibilità di uscire dal mondo del lavoro prima di raggiungere i requisiti ordinari.

Tuttavia, la misura scade il 31 dicembre 2024, e non è certo che il governo deciderà di prorogarla, come avvenuto nel 2024. Non si può nemmeno escludere la possibilità che sia abolita definitivamente. Se ciò accadesse, invalidi, caregiver, addetti ai lavori gravosi e disoccupati perderebbero la possibilità di andare in pensione con 30 o 36 anni di contributi e a 63 anni e 5 mesi di età.

Opzione donna addio nel 2025?

Anche l’Opzione Donna rischia di non essere confermata nel 2025, sebbene riguardi un numero più ristretto di lavoratrici rispetto all’Ape Sociale.

Negli ultimi due anni, la platea interessata da questa misura si è ridotta, includendo solo donne invalide, caregiver, licenziate o coinvolte in crisi aziendali con tavoli di risoluzione presso il Ministero. L’uscita è prevista tra i 59 e i 61 anni, ma per il 2025 non è garantito che questa opzione sarà ancora disponibile. Anche l’Opzione Donna potrebbe chiudere i battenti il 31 dicembre 2024.

Nonostante sia una misura contributiva e penalizzante, la pensione anticipata con il regime sperimentale contributivo per le lavoratrici ha ancora molte sostenitrici, al punto che c’è chi vorrebbe renderla strutturale. Tuttavia, ad oggi non ci sono segnali di una possibile conferma nella manovra di fine anno.

Anche la pensione anticipata con Quota 103 chiude nel 2025?

Una misura con una platea più ampia rispetto all’Ape Sociale e all’Opzione Donna è senza dubbio la Quota 103. Anche questa misura scade il 31 dicembre 2024, e una sua mancata proroga potrebbe segnare la fine delle opzioni di pensionamento per i “quotisti”. Dopo Quota 100 e Quota 102, Quota 103 ha continuato l’esperienza di queste misure, permettendo di combinare età e anni di contributi per uscire dal mondo del lavoro. Se Quota 103 non sarà rinnovata, si chiuderebbe un canale di pensionamento che, pur richiedendo 41 anni di contributi, consente di andare in pensione già a partire dai 62 anni.

Giacomo Mazzarella

In Investireoggi dal 2022 è una firma fissa nella sezione Fisco del giornale, con guide, approfondimenti e risposte ai quesiti dei lettori.
Operatore di Patronato e CAF, esperto di pensioni, lavoro e fisco.
Appassionato di scrittura unisce il lavoro nel suo studio professionale con le collaborazioni con diverse testate e siti.

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