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Oggi: 05 Dic, 2025

IMU 2025, fase saldo: scegliere il codice tributo giusto per ogni immobile

Con il saldo IMU 2025 alle porte, la scelta corretta dei codici tributo diventa essenziale per evitare errori e complicazioni
7 giorni fa
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imu
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Con l’arrivo del prossimo 16 dicembre 2025, data fissata per il versamento del saldo IMU, torna centrale il tema della compilazione del modello F24. Questo passaggio, spesso percepito come tecnico, rappresenta invece un momento fondamentale per assicurare che l’imposta venga attribuita nel modo corretto.

La precisione assume un ruolo ancora più rilevante quando si parla dei codici tributo, elementi indispensabili per indirizzare il pagamento verso la giusta tipologia di immobile ed evitare possibili errori o contestazioni.

Le modalità di invio del modello F24 per il pagamento saldo IMU

Il versamento dell’IMU avviene, nella maggior parte dei casi, attraverso il canale telematico.

Questa prassi riguarda soprattutto chi possiede una partita IVA, per i quali l’utilizzo dei servizi digitali è la regola. Tuttavia, alcune alternative rimangono a disposizione dei cittadini non titolari di partita IVA.

Una delle opzioni ancora ammesse per questi ultimi è la presentazione del modello F24 in formato cartaceo. Tale modalità è consentita soltanto quando non si utilizzano compensazioni di crediti. In questi casi, il contribuente può recarsi in banca o inviare il modello tramite posta. Un’ulteriore possibilità è legata al bollettino postale dedicato all’IMU. Anche questa scelta è limitata a chi non opera nel regime IVA e non necessita di compensare crediti. Pur trattandosi di canali residuali, rappresentano un’opportunità di flessibilità per quei contribuenti che preferiscono strumenti tradizionali o che non hanno familiarità con i sistemi digitali.

I codici tributo IMU: il fulcro del versamento

Il cuore del pagamento dell’IMU è rappresentato dai codici tributo. La loro funzione è semplice e cruciale: identificare con esattezza l’immobile per cui si effettua il versamento.

I codici restano identici a quelli impiegati per l’acconto IMU di giugno ed è, quindi, necessario conoscerli affinché il pagamento del saldo IMU avvenga senza intoppi.

I principali codici sono:

  • 3912 per abitazioni principali considerate di lusso (categorie A1, A8, A9) e relative pertinenze.
  • 3914 per terreni agricoli.
  • 3916 per aree edificabili.
  • 3918 per gli altri fabbricati non rientranti nelle categorie particolari.
  • 3925 per la quota statale degli immobili appartenenti al gruppo catastale D.
  • 3930 per la parte di competenza del comune relativa agli immobili del gruppo D.

La corretta selezione del codice tributo garantisce un’imputazione trasparente del versamento, evitando fraintendimenti tra Stato e comuni.

Esenzioni per l’abitazione principale non di lusso

Nel panorama complessivo dell’IMU è importante distinguere gli immobili soggetti all’imposta da quelli che non lo sono. Le abitazioni principali che non rientrano nelle categorie di pregio non richiedono alcun pagamento. L’IMU, quindi, resta dovuta solo per le abitazioni principali di lusso, motivo per cui il codice 3912 si applica esclusivamente agli immobili (abitazione principale) classificati A1, A8 e A9.

Questa impostazione conferma l’obiettivo del legislatore di concentrare il prelievo fiscale sugli immobili maggiormente rilevanti dal punto di vista patrimoniale.

Saldo IMU: come funziona il ravvedimento operoso per ritardi o omissioni

Può capitare che il versamento del saldo IMU non avvenga nei tempi previsti oppure che si versi un importo insufficiente.

In questi casi è possibile regolarizzare la propria posizione attraverso il ravvedimento operoso di cui all’art. 13 D. Lgs. . 472/1997, che consente di versare l’imposta aggiungendo sanzioni e interessi calcolati secondo la normativa.

Un aspetto importante da non dimenticare riguarda l’assenza di codici tributo specifici per sanzioni e interessi. Le somme dovute, infatti, vengono incluse nello stesso pagamento dell’imposta originaria, utilizzando il medesimo codice relativo alla tipologia di immobile. Si pensi, ad esempio, a un contribuente che omette il versamento per una seconda casa e successivamente deve corrispondere, oltre all’imposta, anche sanzioni e interessi: tutto confluisce sotto il codice 3918, senza ulteriori distinzioni.

Occhio agli immobili del gruppo catastale D

Tra le varie tipologie di immobili, quelli appartenenti al gruppo D meritano un’attenzione specifica. Si tratta di fabbricati destinati ad attività produttive, che seguono una gestione del tributo diversa rispetto alle altre categorie.

Il pagamento dell’IMU, infatti, è suddiviso in due parti distinte:

  • una quota destinata allo Stato, che deve essere versata con il codice 3925;
  • una quota riservata al comune, da indicare con il codice 3930.

Questa doppia ripartizione rispecchia la particolare rilevanza degli immobili produttivi, che rappresentano un elemento strategico per l’economia locale e nazionale. La corretta attribuzione tra ente statale e amministrazione comunale è quindi fondamentale per garantire un equilibrio nelle risorse distribuite.

Riassumendo i codici tributo per il saldo IMU

  • Il saldo IMU 2025 richiede un F24 compilato correttamente con codici adeguati.
  • I non titolari di partita IVA possono usare F24 cartaceo o bollettino postale, ma solo se non di compensano crediti.
  • I codici tributo identificano la tipologia dell’immobile e garantiscono un pagamento corretto.
  • L’abitazione principale non di lusso è esclusa dal versamento dell’IMU.
  • Il ravvedimento operoso permette di regolarizzare omessi pagamenti senza codici separati.
  • Gli immobili del gruppo D richiedono doppio codice: quota comunale e quota statale.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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