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Oggi: 05 Dic, 2025

IMU 2025, verso il saldo di dicembre: le aliquote giuste tra MEF, Comuni e nazionali

Capire quali aliquote applicare al saldo IMU 2025 è fondamentale, soprattutto quando le delibere comunali arrivano oltre le scadenze previste
2 settimane fa
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imu
Foto © Investireoggi

Il 16 dicembre prossimo scade il saldo IMU 2025. L’acconto andava versato entro il 16 giugno scorso. Si ricorda che l’IMU è dovuta dai possessori di immobili, intendendo come tali i proprietari ovvero i titolari di diritti reali di godimento (usufrutto, enfiteusi, ecc.). E’ un tributo di competenza comunale, ossia del comune in cui si trovano gli immobili oggetto di imposta.

E’, inoltre, un tributo dovuto in base alla percentuale ed ai mesi di possesso conteggiati nell’anno d’imposta di riferimento. Si considera per intero il mese nel quale il possesso si è protratto per più della metà dei giorni.

Le aliquote giuste per il saldo IMU 2025

In vista del saldo di dicembre, una domanda ricorrente è quali sono le aliquote IMU da utilizzare.

Occorre premettere che la normativa IMU (commi da 738 a 783 della Legge di bilancio 2020) prevede delle aliquote base, su cui poi i comuni possono intervenire (con apposita delibera) per aumentare o diminuire entro un certo range previsto dalla normativa medesima.

Detto ciò con riferimento all’IMU 2025, regola vuole che l’acconto di giugno andava calcolato applicando le aliquote deliberate dal comune per l’anno d’imposta 2024. Per il saldo di dicembre, invece, vale la seguente regola:

  • occorre usare le aliquote eventualmente deliberate dal comune per il 2025 se il prospetto delle aliquote, con gli estremi della relativa delibera, è stato pubblicato sul sito del MEF (Ministero Economia e Finanze) entro il 28 ottobre 2025;
  • occorre utilizzare le aliquote di base (previste della normativa IMU), e non più quelle dell’acconto IMU di giugno, se il predetto termine del 28 ottobre 2025 non è stato rispettato o se il comune non ha deliberato nuove aliquote 2025.

Questo meccanismo richiede particolare attenzione, perché la data del 28 ottobre rappresenta un vero spartiacque. Solo le delibere pubblicate entro questo limite hanno effetto per il calcolo dell’imposta dell’anno in corso.

Chi ha già pagato tutto a giugno: cosa fare per il saldo IMU

La normativa consente ai contribuenti di versare l’IMU in un’unica soluzione a giugno (ossia entro il termine per l’acconto), utilizzando le aliquote eventualmente già pubblicate dal comune per l’anno 2025. Questa opzione permette di chiudere il conteggio dell’imposta con anticipo, ma comporta la necessità di una verifica successiva obbligatoria.

Se dopo il 16 giugno il Comune decide di modificare le aliquote e pubblica la delibera entro il 28 ottobre 2025, il contribuente che ha scelto il pagamento in un’unica soluzione deve verificare se l’importo già versato corrisponde a quanto effettivamente dovuto per l’anno.

Nel caso in cui emergano differenze, occorre procedere in sede di saldo IMU 2025 con un conguaglio. Se la nuova aliquota risulta più elevata rispetto a quella utilizzata a giugno, sarà necessario integrare l’imposta. Al contrario, qualora l’aliquota aggiornata sia più bassa rispetto a quella applicata in sede di pagamento anticipato, si genera un credito d’imposta che il contribuente potrà chiedere a rimborso. Il rimborso IMU si chiede al comune in cui si trovano gli immobili da cui deriva il credito.

Questo passaggio è particolarmente importante perché chi sceglie la soluzione unica non è esonerato dai controlli successivi: la pubblicazione delle delibere comunali può modificare l’importo effettivamente dovuto per l’anno d’imposta, rendendo necessario un nuovo calcolo.

Riassumendo

  • Il saldo IMU 2025 scade il 16 dicembre e chiude l’imposta annuale.
  • L’IMU si basa su mesi e percentuale di possesso dell’immobile.
  • Le aliquote comunali valgono se pubblicate sul MEF entro il 28 ottobre 2025.
  • In assenza di delibere valide, si applicano le aliquote base nazionali.
  • Chi ha pagato tutto a giugno deve verificare eventuali modifiche comunali successive.
  • Se le aliquote cambiano, può sorgere un conguaglio o un credito da rimborsare.

Pasquale Pirone

Dottore Commercialista abilitato approda nel 2020 nella redazione di InvestireOggi.it, per la sezione Fisco. E’ giornalista iscritto all’ODG della Campania.
In qualità di redattore coltiva, grazie allo studio e al continuo aggiornamento, la sua passione per la materia fiscale e la scrittura facendone la sua principale attività lavorativa.
Dottore Commercialista abilitato e Consulente per privati e aziende in campo fiscale, ha curato per anni approfondimenti e articoli sulle tematiche fiscali per riviste specializzate del settore.

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