L’ANC (associazione nazionale commercialisti) scende in capo per chiedere al governo di consetire la rateizzazione del secondo acconto imposte in scadenza il 1° dicembre 2025 (il 30 novembre è domenica). In altre parole si chiede di consentire la stessa cosa che è stata prevista per il 2023 e 2024.
Ricordiamo che il legislatore permette di rateizzare il saldo imposte e primo acconto che scaturiscono dalla dichiarazione redditi. Non è previsto, invece, come regola generale la rateizzazione del secondo o unico acconto imposte che scade il 30 novembre.
Acconto novembre: le due eccezioni 2023 e 2024
Con riferimento al secondo o unico acconto 2023 e poi anche per il secondo o unico acconto 2024, è stato previsto, eccezionalmente la possibilità di rinvio e rateizzo.
In dettaglio di pagare l’importo dovuto, invece che entro il 30 novembre, entro il 16 gennaio dell’anno dopo in unica soluzione. In alternativa di rateizzarlo con la prima rata in scadenza il 16 gennaio e le successive entro il 16 di ogni mese fino a maggio. Sulle rate successive alla prima sono caduti gli interessi.
Una chance che però non è stata data a tutti. Ma solo a quei contribuenti (partita IVA) che per il periodo d’imposta oggetto della dichiarazione redditi dichiaravano ricavi/compensi non superiori a 170.000 euro.
La misura non è stata confermata per il secondo o unico acconto 2025 che scade il 1° dicembre prossimo. Ecco, quindi, che i commercialisti (nella veste dell’ANC) ha deciso di intervenire.
I commercialisti chiedono intervento strutturale
Secondo l’associazione, la possibilità di rinviare e rateizzare il secondo acconto di novembre ha rappresenta e continuerebbe a rappresentare una soluzione di buon senso, capace di migliorare la gestione finanziaria di chi opera con partita IVA.
Il presidente Marco Cuchel ha ricordato come l’associazione sostenga da tempo l’idea di rendere questa possibilità strutturale. L’obiettivo è permettere ai contribuenti di pagare le imposte solo a reddito effettivamente conseguito, evitando di anticipare somme rilevanti prima della chiusura dell’esercizio.
“L’introduzione della rateizzazione nel 2023 e la sua conferma nel 2024 – sottolinea Cuchel – hanno offerto un importante sostegno alla liquidità delle imprese. Sarebbe auspicabile che tale misura fosse stabilizzata, trasformandola in una regola permanente del sistema fiscale.”
La posizione del Ministero dell’Economia
Durante un question time alla Camera del 22 ottobre 2025, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha affrontato il tema. Il ministro ha riconosciuto la validità dell’intervento, ma ha precisato che, allo stato attuale, non è possibile confermare automaticamente la rateizzazione per il 2025.
Giorgetti ha comunque lasciato aperta una possibilità: l’adozione del provvedimento potrebbe essere valutata dopo un’attenta verifica sulla sostenibilità rispetto al gettito fiscale, cioè sull’impatto che un eventuale rinvio dei versamenti avrebbe sulle entrate dello Stato.
Perché serve il rinvio e la rateizzazione dell’acconto novembre 2025
Il secondo acconto imposte, che cade a fine novembre, rappresenta per molti lavoratori autonomi e imprese uno dei momenti fiscali più pesanti dell’anno. La concentrazione di scadenze e l’obbligo di versare somme rilevanti in un periodo di ridotta liquidità rendono difficile la pianificazione finanziaria.
La possibilità di spostare l’esborso a gennaio o di diluirlo in più rate mensili consentirebbe di gestire meglio il flusso di cassa e di evitare tensioni economiche, soprattutto per i soggetti di minori dimensioni. Inoltre, una proroga di questo tipo sarebbe coerente con l’obiettivo, più volte ribadito, di semplificare il sistema tributario e di avvicinare i versamenti fiscali ai redditi effettivamente percepiti.
L’appello dei commercialisti al Governo sull’acconto novembre 2025
Con la loro richiesta, i commercialisti chiedono che anche per il secondo acconto 2025 si consenta ai titolari di partita IVA di spostare i versamenti a partire da gennaio 2026, mantenendo le stesse modalità adottate negli anni precedenti.
L’ANC auspica che la misura sia ripristinata al più presto. Ma anche che il Governo prenda in considerazione l’idea di stabilizzarla in modo definitivo, inserendola nella legislazione ordinaria. In questo modo, imprese e professionisti potrebbero contare su una maggiore prevedibilità e su una gestione fiscale più sostenibile.
Riassumendo
- L’ANC chiede di rateizzare l’acconto novembre 2025 per le partite IVA.
- Nel 2023 e 2024 era possibile rinviare e rateizzare il secondo acconto.
- La misura era riservata a chi dichiarava ricavi sotto i 170.000 euro.
- Il presidente Cuchel vuole rendere la rateizzazione una regola strutturale e permanente.
- Il ministro Giorgetti non esclude la proroga, ma valuta l’impatto sul gettito fiscale.
- L’ANC sollecita il Governo a confermare e stabilizzare la misura per il 2025.